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Alto Casertano. Arriva il recapito a giorni alterni di Poste Italiane. Stangata per i cittadini dei piccoli comuni

Poste Italiane estende anche alla provincia di Caserta la sua rivoluzione nella consegna, che però non fa proprio bene ai comuni più isolati

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poste italianeSta per toccare anche i comuni dell’alto casertano la rivoluzione di Poste Italiane che ha fatto discutere, sulla distribuzione della corrispondenza a giorni alterni: è in fase di attivazione la seconda fase del piano di razionalizzazione dell’azienda introdotto per ottimizzare i processi di lavorazione della corrispondenza in circa 5300 comuni italiani, piano che vede appunto la cessazione della tradizionale consegna giornaliera in favore di una modalità a giorni alternati secondo uno schema bisettimanale, ossia lunedì, mercoledì e venerdì in una settimana, poi martedì e giovedì in quella successiva. Tranne che per la corrispondenza prioritaria, per la quale verrà garantita la consegna rapida.
Quali sono i comuni interessati da questa seconda fase? Molti della provincia di Caserta, tra cui: Ailano, Alife, Alvignano, Baia e Latina, Caiazzo, Castel Campagnano, Castel di Sasso, Castello del Matese, Dragoni, Fontegreca, Gallo Matese, Gioia Sannitica, Letino, Liberi, Pontelatone, Prata Sannita, Pratella, Raviscanina, Ruviano, San Gregorio Matese, San Potito Sannitico, Sant’Angelo d’Alife, Valle Agricola. In questi giorni infatti i cittadini dei nostri comuni si sono visti recapitare l’annuncio di tale cambiamento.
La novità delle Poste, già avviata nell’ottobre 2015 in altre località italiane, non ha mancato di sollevare perplessità, soprattutto da parte dei sindacati di categoria, preoccupati di conseguenti tagli al personale ed effetti negativi sulla qualità del servizio a cittadini e imprese. Ad alzare la voce, ormai mesi fa, la Federazione Italiana dei Settimanali Cattolici (Fisc) che distribuisce quasi un milione di copie a settimana, preoccupata del ritardo nel recapito soprattutto nelle periferie già costrette a pagare il prezzo di essere ai margini di troppi eventi, di tante decisioni, di importanti scelte. Il presidente della federazione Francesco Zannotti, nel settembre 2015 lanciava l’hashtag #nopianoposte e da lì innestava un lungo percorso di “ricerca” della soluzione adatta.  Nel nostro caso, saranno i comuni montani del territorio matesino, che già da tempo soffrono di carenze dei servizi pubblici, ad andare incontro ad un progressivo allontanamento rispetto alle attenzioni delle sedi centrali.
Poste Italiane continua a cambiare: sul tavolo delle decisioni anche la possibilità di privatizzare un ulteriore 30% dell’azienda, dopo un 34,7% già in mano agli azionisti: quale veste avranno i servizi dello storico e tanto caro servizio pubblico? Il criterio di “dare e avere” come citava già Zanotti nel 2015 finirà davvero per stridere con il “valore sociale” che fino a pochi anni fa faceva delle Poste l’immagine di un’Italia – anche per questo – un paese più felice.

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