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Sant’Angelo d’Alife. In paese la festa diocesana del Corpus Domini

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Straordinaria l’accoglienza dei santangiolesi riservata alle comunità parrocchiali della Diocesi di Alife-Caiazzo giunte per l’occasione

Corpus Domini Diocesi di Alife-Caiazzo (3)Anna Rita Zulla – Campane a festa, case aperte, fiori e canti. Il Signore, presente con il suo corpo passa a benedire e sanare, a salutare e rallegrare, a confortare e ad abbracciare.
È stata questa volta la chiesa di Sant’Angelo d’Alife ad ospitare l’intera diocesi di Alife–Caiazzo per la celebrazione del Corpus Domini.
Don Mario Rega, parroco del paese, insieme a tutta la comunità locale, con gioia e impegno hanno davvero organizzato una bellissima accoglienza. La chiesa di S.Maria della Valle ha ospitato tanti fedeli provenienti dalle varie parrocchie diocesane che non hanno mancato all’importante incontro col Signore. La celebrazione è iniziata alle 19.00 ed è stata presieduta dal vescovo Valentino Di Cerbo, con lui parroci di tutte le altre comunità diocesane.
“Mi rallegra vedere l’impegno che avete messo nell’organizzare bellissimi disegni di fiori, altarini…. Mi ricordo di quando ero giovane, del mio paese, dove questa giornata era un momento di vera festa e ognuno si preoccupava di fare qualcosa. C’era anche la banda musicale”. Ha introdotto così il vescovo Di Cerbo la sua omelia, ringraziando la parrocchia di Sant’Angelo per l’accoglienza, poi la sua riflessione tutta dedicata alla centralità dell’Eucarestia, ricordando che quel pezzo di pane consacrato, portato tra le strade, sia fonte vita.
“Fatevi pane allo stesso modo di come Gesù si è fatto pane per noi, per sfamare i nostri desideri, i nostri dubbi, il nostro cuore. Fatevi portatori di consolazione per chiunque incontrate nel cammino della vita. Svuotatevi di voi stessi come fece Gesù in croce quando offrì la vita per riaverla poi di nuovo dal Padre. Solo svuotandovi vi riempirete”.
Parole di verità anche quelle in cui ha sottolineato l’importanza della comunione, quando prendere l’ostia non è un faccenda comune, ma un momento di incontro importante con Dio, che a volte si sottovaluta e si fa meccanicamente: “Quando fate la comunione e ritornate a posto, trattenetevi con Gesù, in silenzio solo con Lui”.
Alla messa è seguita la processione per le vie del paese, alla quale hanno partecipato i bambini che hanno appena ricevuto la prima comunione. Un momento importante, solenne, di grande attesa. Come ha ricordato sempre il vescovo Di Cerbo: “Stavolta non è un’immagine, o una statua che passa a benedire per le strade. Stavolta è Gesù vivo, il consolatore, il Salvatore. Stavolta è il Signore che si fa simile a noi per essere con noi, per noi, accanto a noi”.
La processione del Corpus Domini manifesta la presenza di Dio in mezzo agli uomini. Una presenza che non può essere cosa di un giorno, un vociare confuso, udito e subito dimenticato. Il passaggio di Gesù ci ricorda che dobbiamo scoprirlo anche nelle nostre attività quotidiane. Accanto alla processione solenne di questo giovedì quindi ci deve essere la processione silenziosa e umile della vita ordinaria di ogni cristiano, uomo tra gli uomini, ma con il privilegio di avere ricevuto la fede e la missione divina di comportarsi in modo tale da rinnovare sulla terra il messaggio del Signore. “Non siamo immuni da errori, da miserie, da peccati – ha spiegato il Vescovo – ma Dio è con gli uomini, e dobbiamo far sì che si serva di noi perché il suo passaggio tra le creature sia ininterrotto”.
Tanti piccoli altari tra i vicoli, strade decorate, case rivestite di drappi, luci accese e preghiera. E’ proseguita così la processione per il centro di Sant’Angelo e poi con ordine si è ritornati in chiesa per l’ultima benedizione eucaristica.

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