Home Territorio Piedimonte Matese. “Politiche Sociali una priorità”, così Romano presidente Fish Campania

Piedimonte Matese. “Politiche Sociali una priorità”, così Romano presidente Fish Campania

"Politiche Sociali e Disabilità" il tema del convegno organizzato dall'associazione culturale In Progress, in cui si è discusso di diritti e contributi alle persone portatrici di handicap

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“Occorre iniziare veramente a rilanciare un confronto sulle Politiche Sociali nelle nostre comunità come si sta facendo per altre problematiche come l’Ospedale civile. Le Politiche Sociali devono diventare una priorità”. L’appello di Daniele Romano, presidente Fish Campania, ed operatore nel sociale, è stato lanciato nel corso dell’incontro organizzato, nella Biblioteca comunale, dall’associazione culturale In Progress sul tema Politiche Sociali e disabilità. Costantino Leuci, tra i fondatori dell’Associazione, nel suo intervento introduttivo, ha illustrato le ragioni che hanno spinto alla nascita dell’Associazione, nei tempi di social “aggressivi e superficiali”: In Progress intende dare un contributo di cittadinanza responsabile di confronto pubblico su temi di interesse generale. “Abbiamo voluto raccogliere le sollecitazioni su questa problematica che viene spesso retrocessa di fronte a problemi giorno dopo giorno impellenti. Abbiamo voluto far partecipare persone che portino esperienze e contributi di prima mano, alle prese ogni giorno con queste tematiche”, ha sottolineato l’ex Vicesindaco. Il riferimento è ai contrasti, tra associazioni ed Amministrazione, sulla soluzione di questioni come la mancata erogazione dei fondi alle famiglie in materia di assegni di cura vita indipendente, due azioni per i disabili, dopo la dichiarazione di dissesto del comune di Piedimonte Matese, Comune capofila dell’Ambito intercomunale C4 in tema di servizi/interventi sociali su base associata. In sala anche il sindaco Luigi Di Lorenzo, a cui è stato riconosciuto da Romano di farsi carico delle tematiche pur con pareri diversi su come intervenire.

Il primo intervento di merito è stato quello di Marianna Macera, impegnata nel sociale, dallo scorso settembre, in qualità di garante cittadina dei diritti dei disabili, che sta lavorando ad un progetto di mappatura dei luoghi della Città ai fini dell’eliminazione delle barriere architettoniche da consegnare alla Città al termine del suo mandato (è stato trasmesso un video girato a Piedimonte Matese). Macera ha dipinto un quadro di luci ed ombre nella gestione delle Politiche Sociali: tra le ombre la discontinuità dei servizi, le difficoltà di inserimento lavorativo al termine del ciclo scolastico, mentre tra le luci la presenza di tante risorse umane e professionali  – “sono realista ma non pessimista” -. Tra le priorità avvertite, secondo la garante, la creazione di un centro ricreativo, magari usando immobili tuttora inutilizzati. Spunti che sono stati ampliati ed approfonditi da Daniele Romano, da alcuni anni responsabile della Federazione per il Superamento dell’Handicap: ”La burocrazia sta ammazzando i diritti sociali”, ha affermato in una sala affollata criticando i ritardi e le rigidità amministrative. “Sono temi trascurati anche dagli amministratori dell’ambito intercomunale con i comuni, i più non versano neanche le quote”. Romano ha auspicato una diversa strutturazione della gestione associativa: non più tramite convenzione come avviene dall’origine. Ha riconosciuto la marcia in più della Regione rispetto al passato (però “Garanzia Giovani non è stata utile per i disabili”), ma ha elencato i problemi di sempre che affliggono l’ambito e la sua operatività: pagamenti in ritardo del personale interno ed esterno, servizi parziali, tempi lenti, logica dell’emergenza. “Occorre un confronto vero, anche perché siamo in presenza di tante famiglie stanche”, ha concluso.

Dal locale si è passati al nazionale/internazionale in tema di Politiche per la disabilità con l’intervento del nuovo coordinatore del Comitato tecnico-scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, Giampiero Griffo, nominato lo scorso gennaio. Griffi, infatti, dal 2004 al 2006 ha fatto parte della delegazione italiana che ha portato alla definizione e alla successiva approvazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. La fondamentale importanza di questa normativa internazionale, nonostante inadempienze è stata al centro del contributo di Griffo che ne ha messo in evidenza la novità in materia di approccio culturale al tema legato ai diritti umani, come codificato nella Convenzione e slegato all’impostazione medico sanitaria che ancora prevale in ambito italiano e regionale. Insomma, ancora una resistenza culturale da superare (“il welfare rimane ancorato alla produzione e non concepito per l’inclusione”). Altro campo su cui c’è ancora molto da lavorare è quello della Scuola: “la Scuola italiana, per esempio, è considerata tra le più inclusive nel mondo, ma la vera inclusione si avrà quando a farla saranno gli insegnanti curricolari e non solo quelli di sostegno: obiettivo ancora molto lontano”. L’osservazione nazionale di cui è coordinatore si occuperà della verifica attuazione concreta dei principi codificati a livello internazionale.

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