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“Facciamo chiarezza”. Sull’emergenza aule scolastiche a Piedimonte Matese anche un’assemblea al De Franchis

Il Liceo fa appello agli enti locali per superare la difficoltà degli spazi ridotti. Intanto si compattano i Dirigenti, docenti, alunni e personale ATA del Tecnico commerciale e dell'Agrario per dire no al possibile piano di dimensionamento della rete scolastica nel Matese

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All’allarme lanciato dal Liceo Galilei sulla carenza di aule e sulla necessità di nuovi ambienti per gli studenti, fa eco il corpo docente e i Dirigenti di altre due Istituzioni scolastiche del territorio, l’IIS De Franchis e l’ISISS Matese, entrambi ospitati in un unico edificio, quello in cui si vorrebbe dare ospitalità anche alle aule del Galilei.
L’eventuale spazio concesso ai liceali – stando alle dichiarazioni della dirigenza del De Franchis – comporterebbe lo smantellamento di laboratori “con vincolo di destinazione” perchè realizzati con i Fondi europei. Da qui la disponibilità, della Dirigente Balducci, di ambienti presso l’Istituto professionale di Alife che fa capo alla rete scolastica del De Franchis.
La notizia che maggiormente preoccupa le due scuole tecniche matesine riunite ieri in assemblea, sarebbe l’ipotesi proposta dal Liceo agli Enti locali, di una “revisione del piano di dimensionamento scolastico” che garantendo un nuovo assetto all’intero sistema scolasctico di zona, muterebbe il totale assetto del De Franchis. 

Di seguito, la cronaca dell’incontro di ieri presso il De Franchis tra Dirigenti, Docenti, alunni e personale ATA. 

Angela Cinotti – Dall’inizio dell’anno scolastico e soprattutto nelle ultime settimane, nel nostro territorio, si sta parlando della carenza delle aule del liceo “Galilei”.
Spesso i non addetti ai lavori hanno affrontato la questione da un punto di vista unilaterale, senza contraddittorio e senza informarsi della reale situazione delle altre istituzioni scolastiche coinvolte, precisamente l’IIS De Franchis, retto dalla professoressa Isabella Balducci, e, indirettamente, l’ITA “Coppola” sede associata dell’ISISS Piedimonte Matese guidato dal prof. Nicolino Lombardi.

Alla luce degli ultimi sviluppi della vicenda, nel pomeriggio di ieri (14 febbraio) si sono riuniti in un collegio congiunto, presieduto dai due dirigenti, i docenti dei due ISISS matesini. Sono intervenuti all’incontro anche i consiglieri provinciali Pasquale Crisci e Olga Diana.

Ha aperto la seduta la professoressa Balducci che ha posto l’accento sulla pari dignità tra l’educazione liceale e quella tecnico-professionale che rappresenta una ricchezza per il territorio e che, in quanto tale non può essere valutata solo in termini numerici. Ha evidenziato che, al contrario di quanto è stato diffuso con dati parziali, l’IIS De Franchis non è assolutamente sottodimensionato poiché tra gli iscritti ai corsi diurni dell’ITE (Tecnico commerciale) e dell’IPIA (Professionale) e quelli al serale, vanta 670 alunni ed ha colto l’occasione per invitare gli enti locali e le organizzazioni produttive a rilanciare gli istituti tecnici e professionali come del resto già Miur e Confindustria invitano a fare da anni sollecitando una maggiore sinergia tra scuola e mondo del lavoro.
È intervenuto poi il consigliere Crisci che ha ribadito che la cultura e la scuola sono diritti da garantire a tutti e che le istituzioni devono impegnarsi nella risoluzione dei problemi di una parte senza ledere i diritti di altri. I consiglieri Crisci e Diana hanno manifestato l’impegno a far sì che non venga attuato lo smembramento dell’ISISS De Franchis paventato e proposto come soluzione alla carenza di aule del liceo “Galilei.
Ha chiuso l’incontro il dirigente dell’ISISS Matese, prof. Lombardi, che ha messo in evidenza in maniera molto chiara alcuni punti chiave della vicenda.

 I temi della discussione 
Il numero delle iscrizioni
Fermi restando il diritto degli studenti a fare lezione in aule idonee e delle famiglie a scegliere la scuola che ritengono più adatta alla formazione dei figli, le istituzioni scolastiche da sempre vengono invitate, dalle circolari emanate dal Ministero ad accettare le domande di iscrizione entro il limite massimo dei posti complessivamente disponibili definiti in base all’organico, al numero e alla capienza delle aule. Accettare iscrizioni in numero superiore alla capienza o continuare a chiedere nuovi indirizzi in presenza di criticità di capienza certo non risponde  a queste prescrizioni.

Collaborazione tra Istituti scolastici
La disponibilità della dirigente Balducci nei confronti degli istituti del territorio in difficoltà per la mancanza di aule non è in discussione come dimostra l’aver offerto alcune aule nella sede dell’IPIA di Alife già dal mese di settembre al liceo Galilei e, soprattutto, il fatto che dal 2014 le aule al secondo piano dell’edificio del De Franchis ospitano gli alunni dell’Istituto agrario la cui sede è chiusa a seguito del terremoto del 2013, e per la quale, solo da questa settimana, sono iniziati i lavori di ristrutturazione che richiederanno due anni.

Problemi anche per l’Industriale
La dislocazione degli alunni dell’agrario presso il De Franchis si è resa necessaria perché anche la sede dell’istituto industriale affronta da anni la carenza di aule cui sopperisce con la rotazione delle classi nelle aule libere durante le lezioni in laboratorio o in palestra.

Garantire vita a tutti
Non sussistono motivi per smembrare nessuno degli istituti in quanto essi hanno tutti un numero di alunni superiore a 400, limite imposto dalla normativa vigente per i comuni montani come il nostro.

Qualche soluzione…
Tuttavia se, contro tutto ciò che il buon senso e la norma suggeriscono, lo si volesse fare, sarebbe molto più logico e razionale costituire nel comune di Piedimonte un polo liceale, un polo tecnico e un polo professionale. Questo rientrerebbe nella logica e nello spirito della riforma dell’istruzione superiore del ministro Gelmini e garantirebbe unitarietà nei saperi tecnico-professionali e un reale aggancio alla realtà produttiva del territorio.

Alla riunione erano presenti anche i rappresentanti degli alunni e il personale Ata dei due istituti che, all’unanimità, insieme ai docenti hanno approvato un documento che sarà inviato all’ente provinciale e regionale deputati a porre finalmente, si spera, la parola fine a questa vicenda che, pur coinvolgendo delle agenzie educative, in alcuni momenti di educativo ha avuto ben poco.

1 COMMENTO

  1. (Correzioni ortografiche)

    UNA SCUOLA, UNA MISSIONE
    Ritengo che questo evento sia molto significativo e ci deve fare riflettere. Innanzitutto bisogna sottolineare che da parte della dirigenza il liceo di Piedimonte Matese si è dimostrata una evidente arroganza e spudorata prevaricazione giacché sono state accettate iscrizioni , senza la dovuta copertura di aule. Inoltre Va sottolineato che il 70% dei diplomati al liceo non prosegue gli studi universitari. Va altresì sottolineato che la diversificazione educativa , non viene per nulla realizzata in quanto si tende a sterilizzare determinati saperi per favorirne altri, al solo scopo recondito, ma a tutti ora noto , di raccogliere fondi ed incrementare interessi economici per specifici destinatari, alla faccia della crescita culturale degli allievi in un territorio fecondo come quello matesino.
    Ora basta , basta , ci siamo rotti di questa liceizzazione fine a se stessa e al converso incubatrice di disoccupati o di soggetti che diventano il vanto inutile all’agognato elitismo delle famiglie. Anche una istruzione tecnica o professionale può aprire le porte a nuovi scenari lavorativi ed universitari , ma il messaggio invece, controverso, che solo il liceo possa garantire un futuro lavorativo certo, è da sfatare ed sbarrare. C’è da dire anche in modo chiaro, che la colpa ricade molte volte anche alle famiglie che iscrivono i loro figli al liceo per pura ripicca del loro insuccesso scolastico. La scuola in sostanza deve essere un luogo di incontro e non di scontro di idee. La scuola non deve essere vista come una istituzione per gestire e realizzare in modo artato profitti a svantaggio di altri e mettere un’intera comunità sotto assedio . La.scuola é (come diceva mio padre) una istituzione sacra ove chi opera la fa per passione come una missione e non per i compensi , che seppur sicuri, non sono elevati.

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