I versamenti Ici della Diocesi di Alife-Caiazzo
Si è assistito e si assiste in questi giorni ad infinite discussioni, considerazioni, dibattiti, da cui scaturiscono sentenze inappellabili, che suonano così: “E’ ora che anche la Chiesa paghi le tasse”. Ciò che fa pensare è che nei dibattiti messi in onda dalle varie reti televisive e negli articoli dei giornali, raramente si è assistito ad una discussione serena, oggettiva e non di parte. L’impressione che se ne ricava è che l’approccio al problema parte sempre da una prospettiva unilaterale e riduttiva. L’espressione più comune, quasi paradigmatica, da slogan propagandistico, circolata in questi giorni è stata: “anche la Chiesa deve pagare l’Ici”. Affermazione generica, superficiale, volutamente utilizzata per strumentalizzare il problema a fini precisi: andare contro la Chiesa. Affermazioni di questo tipo vengono fatte con la massima superficialità ed in modo molto generico, fatte passare per verità apodittica anche dai tanti maestri di verità che affollano i salotti televisivi, senza alcuna onestà intellettuale, ma solo per partito preso o forse solo nella logica della “religione laica”, ignorando che l’onestà intellettuale è anteriore ad ogni credo religioso. Più semplice e più onesto sarebbe affermare che la Chiesa non paga l’Ici solamente per gli immobili utilizzati direttamente per svolgere la sua missione, ma paga l’Ici per tutti gli immobili che producono reddito. Affrontando il problema in modo intellettualmente onesto, bisogna distinguere le tipologie di immobili posseduti dalla Chiesa: la prima categoria di immobili può essere classificata come immobili istituzionali o immobili che servono alla Chiesa per l’esercizio della sua funzione e per svolgere la sua missione; la seconda tipologia è costituita dagli immobili che producono reddito, cioè immobili concessi in fitto o nei quali si svolge un’attività lucrativa produttiva di reddito. Sola la prima categoria di immobili è esente dall’Ici; mentre per la seconda categoria, cioè gli immobili in grado di produrre reddito, l’Ici deve essere versata, così come la versa ogni cittadino e ogni società o ente che produce reddito. (Tratto da Ma la nostra Chiesa paga le tasse? di Alfonso Caso, Clarus n.1.2012).
La “nostra Chiesa” – Diocesi di Alife-Caiazzo – nel 2011 ha versato l’ICI per gli immobili che producono reddito. Si riporta un elenco degli Enti ecclesiastici appartenenti alla Diocesi di Alife-Caiazzo che nel corso del 2011 hanno versato l’ICI nei rispettivi comuni.
DIOCESI ALIFE-CAIAZZO
Alife € 906,00 -Piedimonte Matese € 4.260,00 – Caiazzo € 2.038,00 – Totale ICI anno 2011 € 7.204,00
PARROCCHIA AVE GRATIA PLENA
Alife € 74,00 – Piedimonte Matese € 156,00 – Totale ICI anno 2011 230,00
PARROCCHIA SANTA MARIA DELLE GRAZIE
San Gregorio Matese € 2.903,00 – Totale ICI anno 2011 € 2.903,00
PARROCCHIA SANTA MARIA MAGGIORE
Piedimonte Matese € 4.048,00 – Totale ICI anno 2011 € 4.048,00
Le somme relative invece all’Istituto diocesano Sostentamento Clero sono disponibili su Clarus 1.2012