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Grazzanise, per l'aeroporto ancora un flop

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Si riunisce il Consiglo regionale, ma manca il numero legale.

Il dibattito sull’aeroporto di Grazzanise è ‘‘precipitato”, appesantito dall’assenza di molti consiglieri regionali. Troppi, tanto da non raggiungere il numero legale al momento della votazione di un emendamento, presentato dal Gennaro Oliviero (Nuovo Psi). E meno male che il parlamentino di Palazzo Santa Lucia era stato chiamato in seduta monotematica; meno male che il giorno prima tutti si erano spesi, dichiarando l’importanza dello scalo casertano. Era, quello della realizzazione dell’aeroporto, una linea Maginot che il governo non avrebbe mai dovuto sfondare (a Monti non convince l’idea), ma sgretolare ogni difesa ci ha pensato la votazione elettronica. Essa ha certificato la mancanza del numero legale. La mattinata s’era aperta con la relazione dell’assessore alle Attività produttive Sergio Vetrella. «L’aeroporto — ha spiegato — è indispensabile per lo sviluppo del Sud, pensando al nostro territorio da qui a vent’anni, perché il traffico passeggeri aumenterà visto la tendenza a costruire aerei con sempre maggiore capienza. Senza dimenticare che lo sviluppo passa per i porti, la logistica e l’aumento del traffico merci».

Nei piani, lo scalo di Grazzanise dovrebbe decongestionare il traffico di Capodichino, che da qui al 2025 dovrebbe saturare la propria quota di transiti (10 milioni). Il patatrac è arrivato dopo la relazione dell’assessore e gli interventi dei consiglieri dei diversi gruppi che avevano appoggiato la realizzazione dell’aeroporto. Il parlamentino si è poi aggiornato prima del voto, ma alla ripresa è stato proposto un emendamento da parte di Gennaro Salvatore (‘‘Iniziative volte alla realizzazione ed al compimento definitivo dello scalo aeroportuale nel comune di Grazzanise”) con il quale il consiglio avrebbe impegnato la giunta regionale a «chiedere al Governo di prevedere in Campania la realizzazione di un aeroporto internazionale da inserire nel piano Sud e nella programmazione di settore con una contestuale valorizzazione degli scali di Napoli-Capodichino, Salerno-Pontecagnano e di Capua».

Si è quindi aperto un nuovo dibattito con gli interventi di Consoli (Udc), Lonardo (Udeur), Caputo (Pd), Nugnes (Pdl), Esposito e Russo (Pd) e Marrazzo (Idv) che si sono detti contrari a votare l’emendamento. Vetrella, dal canto suo, ha anche ricordato che «non è l Regione Campania a decidere dove si fa un aeroporto» ma che «nel 2011 abbiamo ottenuto un grande risultato quando l’Enac ha messo per iscritto dove bisogna realizzare scali in Italia, considerando Grazzanise un luogo strategico». Al termine dell’intervento l’aula ha votato la risoluzione di Oliviero con voto elettronico da cui è emersa la mancanza del numero legale.

«L’unica certezza che resta è che il governo regionale e il suo presidente sono in caduta libera, ha affermato Antonio Marciano, consigliere regionale Pd. Feroci altri due democrat, Nicola Caputo e Lucia Esposito. «Non è possibile — affermano — che l’aeroporto di Grazzanise sia bloccato da uno scontro all’interno della stessa maggioranza. Vetrella è drammaticamente sconfessato dal capogruppo di ‘‘Caldoro Presidente” che propone una contro-mozione che costringe l’assessore a rimangiarsi tutto quello che aveva sostenuto solo all’inizio della seduta consiliare. A difesa di Caldoro c’è il consigliere Sergio Nappi che però butta la croce sul Pdl: «Per quanto accaduto, non credo si debba parlare di inconsistenza degli uomini di Caldoro ma di confusione nella linea politica del Partito della libertà. A questo punto Caldoro convochi rapidamente un vertice di maggioranza al fine di fare chiarezza sulla linea tenuta dal Pdl e di verificarne la compatibilità con gli obiettivi che sono propri del centrodestra campano». (Fonte: Patrizio Mannu, Corriere del Mezzogiorno)

 

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