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Tessere taroccate, interviene il coordinatore cittadino Pdl

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Biagio Molitierno: “Chiederò chiarimenti alla segreteria provinciale del partito”.

Come un giallo che si infittisce man mano che passano le ore, la pubblicazione degli iscritti al Pdl, avvenuta da qualche giorno sulle pagine del blog Caiazzo Rinasce, ha lasciato di stucco i diretti interessati, cioè i vertici cittadini del Pdl, primo tra tutti il coordinatore della sezione di Piedimonte Matese, Biagio Molitierno. Oggi la notizia delle tessere “taroccate”, quelle, cioè, corrispondenti a persone che in realtà non hanno mai manifestato la propria volontà di adesione al partito, è stata riportata da alcuni quotidiani d’informazione, Gazzetta di Caserta e Corriere del Mezzogiorno. In particolare, due persone risultate negli elenchi degli iscritti, Ernesto e Debora Aebli, sarebbero state all’oscuro di tutto, stando alle dichiarazioni riportate sui due quotidiani, e non avrebbero mai inteso iscriversi al partito. “In realtà – spiega il coordinatore cittadino di Piedimonte Matese Biagio Molitierno – le procedure di iscrizione non vengono controllate e gestite interamente dalle segreterie cittadine: oltre all’iscrizione via internet, le tessere raccolte direttamente sul territorio vengono poi portate  al coordinamento provinciale da chi, per conto di ogni sezione cittadina, si  assume l’onere di provvedere al tesseramento di persone interessate all’iscrizione. Di fatto, però, non si tratta di operazioni che gestisce direttamente una segreteria cittadina”. Chi vuole, dunque, è libero di iscriversi via internet, oppure, e qui potrebbe esserci l’inghippo delle tessere taroccate, ogni militante di partito, nel proprio pacchetto di tessere personali, avrebbe con estrema leggerezza inserito anche i nominativi di amici e persone di fiducia, ma senza alcuna sottoscrizione o versamento di quote . Come risalire, dunque, al bluff? “L’iscrizione via internet – aggiunge Molitierno – avvenendo con carta di credito, avrebbe una sua tracciabilità. Per quanto riguarda, invece, le tessere direttamente depositate a Caserta e poi inviate a Roma, occorrerebbe confrontare la sottoscrizione in calce ad ogni modulo con la firma autentica di chi ritiene di non aver mai aderito volontariamente al partito”. Una procedura lunga, dunque, che potrebbe essere messa in moto non appena verranno presentate (se verranno presentate) le prime denunce da parte di falsi tesserati che hanno visto il proprio nome e cognome inseriti nell’elenco senza aver sottoscritto alcun modulo. Sembrerebbe, però, impossibile risalire all’autore del falso: a quanto è dato capire, il miltante “infedele” che abbia depositato 100 tessere alla segreteria provinciale, resterebbe comunque anonimo. Non sarebbe cioè possibile associare i nominativi delle tessere depositate a chi effettivamente abbia assunto l’onere del reclutamento “porta a porta”. Quanto alla pubblicazione degli elenchi sul blog Caiazzo Rinasce, Moltierno afferma: “Non ho assoluatemnte idea di come sia potuto accadere. Chiederò in settimana al coordinamento provinciale per avere delucidazioni in merito, anche perché gli elenchi definitivi degli iscritti, ogni anno, sono giunti alle sezioni cittadine solo svariati mesi dopo il tessarmento. Mi chiedo come sia stato possibile, invece, che informazioni del genere siano divenute di pubblico dominio”.  I dati pubblicati da Caiazzo Rinasce, tra l’altro, sembrerebbero quelli corrispondenti agli elenchi definitivi degli iscritti. Inappellabili, quindi, sul piano sostanziale perché corrispondenti proprio ai nomi depositati a Roma.  Ma su questo aspetto Molitierno non si pronuncia.

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