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Il Papa da Castel Gandolfo

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Non manchi il pane. Lo sguardo di Benedetto XVI alla Siria, all’Iraq, agli operai dell’Ilva. E poi un richiamo alla Gmg di Rio in programma la prossima estate

(…) Prima della recita dell’Angelus, Benedetto XVI ha commentato l’episodio della moltiplicazione dei pani: “L’insistenza sul tema del ‘pane’, che viene condiviso, e sul rendere grazie, richiamano l’Eucaristia, il sacrificio di Cristo per la salvezza del mondo”. La Pasqua era ormai vicina e “lo sguardo si orienta verso la Croce, il dono totale di amore, e verso l’Eucaristia, il perpetuarsi di questo dono: Cristo si fa pane di vita per gli uomini”. L’Eucaristia è “il permanente grande incontro dell’uomo con Dio, in cui il Signore si fa nostro cibo, dà Se stesso per trasformarci in Lui”. Nella scena della moltiplicazione, “viene segnalata anche la presenza di un ragazzo, che, di fronte alla difficoltà di sfamare tanta gente, mette in comune quel poco che ha: cinque pani e due pesci”. Il miracolo, ha sostenuto il Papa, “non si produce a partire da niente, ma da una prima modesta condivisione di ciò che un semplice ragazzo aveva con sé”. Gesù “non ci chiede quello che non abbiamo, ma ci fa vedere che se ciascuno offre quel poco che ha, può compiersi sempre di nuovo il miracolo: Dio è capace di moltiplicare ogni nostro piccolo gesto di amore e renderci partecipi del suo dono”.
Continua…
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