Pochi girni fa, il Corriere del Mezzogiorno ha pubblicato un’intervista, a firma di Elena Scarici, a Sandro De Franciscis, già presidente della Provincia di Caserta e oggi presidente del Bureau a Lourdes
Pediatra, specializzato in epidemiologia ad Harvard, nato a Napoli nel 1955, Sandro de Franciscis è stato medico di campo della Caritas, ufficiale medico della Marina Militare, volontario dell’Unitalsi. Una lunga carriera politica cominciata con la Dc. Consigliere comunale a Caserta, deputato con l’Ulivo. Nel 2009 è stato chiamato alla presidenza del Bureau des constatations médicales di Lourdes, istituito con lo scopo di verificare le presunte guarigioni che si registrano nella città mariana. Abbiamo incontrato de Franciscis a Lourdes, in occasione del pellegrinaggio regionale dell’Unitalsi Campania che ha visto convenire nella cittadina mariana, dal 26 luglio al 1 agosto, 1300 persone tra pellegrini, medici, sacerdoti, dame e barellieri. Ci ha raccontato la sua esperienza di medico e di cattolico a servizio dell’istituzione mariana e i motivi che lo hanno portato a prendere una decisione che ha cambiato radicalmente sua vita. «Quando il vescovo mi chiamò, pensai: ci sono 108 presidenti di Provincia in Italia e un solo responsabile del Bureau médical di Lourdes. Oggi un po’ mi vergogno d’aver ragionato in quel modo. La verità è che in questa scelta ho visto riallacciarsi tutti i percorsi della mia vita. Mi meraviglio d’aver impiegato quattro mesi a dire di sì. Bastavano poche ore».
Qual è il suo compito al Bureau?
«Studio le cartelle cliniche esibite dai pazienti guariti, esamino lastre e vetrini, consulto i colleghi e insieme decidiamo se portare un caso di presunta guarigione davanti al CmiL, il Comité médical international di Lourdes composto da 34 luminari della medicina, primo passo di un’istruttoria che durerà anni e che si concluderà con l’eventuale riconoscimento del miracolo da parte della Chiesa.