Home Territorio Tribunale di Piedimonte. Gli avvocati: "I sindaci devono intervenire"

Tribunale di Piedimonte. Gli avvocati: "I sindaci devono intervenire"

536
0

Alla conferenza stampa di questa mattina il presidente dell’Associazione avvocati Luigi Cimino chiede l’appoggio fattivo dei Comuni per proteggere il diritto alla giustizia dei cittadini

Fare un punto della situazione, a partire dai problemi di mancanza di personale, ma non solo: lanciare un richiamo ai Comuni dell’alto casertano affinché intervengano ufficialmente a rappresentare il territorio nella battaglia per salvare la sezione distaccata del Tribunale e gli Uffici del Giudice di pace, perché è una faccenda che riguarda in primo luogo il cittadino.
Alla conferenza stampa indetta stamattina dall’Associazione  degli avvocati di Piedimonte, il presidente Luigi Cimino si fa interprete di un umore condiviso, e non usa mezzi termini quando parla di “disinteresse” della politica per la questione, indicando i sindaci come “dormienti”. Dormienti perché, dicono gli avvocati, in questi mesi è mancato un loro supporto, un intervento diretto per farsi portavoce del territorio, e proteggere il diritto alla giustizia dei cittadini messo a rischio dai decreti legislativi già in vigore che privano di Tribunale e Giudici di pace il comprensorio, con il rischio addirittura di una chiusura anticipata per il Foro. Da Santa Maria Capua Vetere giungono voci di una possibile chiusura tra dicembre e febbraio, ciò in contrasto con i 18 mesi contemplati invece dal decreto legislativo. “In quel caso ricorreremmo al Tar“, spiega Cimino, il quale sottolinea quanto sia importante non fraintendere questa battaglia che l’Associazione sta portando avanti: “La nostra non è una rivendicazione di categoria, ma una battaglia che facciamo in favore di un territorio, per evitare la mole di disagi che investirebbe i cittadini costretti a spostarsi alla sede centrale di Santa Maria Capua Vetere. Non vogliamo che le persone vengano depauperate di un diritto costituzionale, senza contare il rischio di impoverimento della zona conseguente all’assenza del Tribunale. Questo mi preme che sia chiaro“.
Stessa apprensione per il Giudice di Pace ma, è stato rimarcato in conferenza, il decreto legislativo n.156 del 7 settembre prevede, entro 60 giorni, l’intervento degli enti locali interessati a mantenere gli Uffici, anche in forma di consorzio, facendosi carico delle spese. Ed è proprio questo l’invito che Cimino ha rivolto al sindaco di Piedimonte Vincenzo Cappello, inviandogli stamani una nota nella quale lo invita a vagliare una soluzione al problema, anche di concerto ad altri comuni.
L’intervento fattivo della politica è l’auspicio di tutti gli avvocati matesini (in astensione dalle udienze dall’8 al 16 ottobre), che si riuniranno nuovamente in assemblea mercoledì prossimo per valutare l’evolversi della situazione, sperando in un cambio di rotta da parte dei sindaci. Non va dimenticato però, come ha spiegato qualcuno, che il comune di Piedimonte potrebbe anche non subire la cancellazione della sezione distaccata del tribunale, come previsto dal decreto, poiché sito in zona montana.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.