Home Arte e Cultura Alife/Matese. Pergamene inedite narrano di queste ed altre terre. A Maggio, Piedimonte...

Alife/Matese. Pergamene inedite narrano di queste ed altre terre. A Maggio, Piedimonte Matese ospiterà la presentazione del volume

720
0

Il 10 maggio, presso la sede dell’Associazione Storica del Medio Volturno, la pubblicazione del volume che raccoglie le pergamente del monastero di Santa Maria della Grotta di Vitulano.
In esse le vicende politiche ed istituzionali della contea alifana

Di Federico Marazzi – A Napoli i musei non mancano. Ce ne sono davvero di ogni genere, dai più ai meno conosciuti e frequentati. Ma pochi forse sanno che esiste anche un “museo diplomatico”, come è stato felicemente definito qualche anno fa dallo storico Stefano Palmieri, custodito in uno dei luoghi più belli della città. Il termine “diplomatico” in questo caso non si riferisce a feluche e ambasciate, bensì evoca le memorie di persone ed eventi depositatesi sulla ruvida superficie della pergamena di cui per secoli, in Occidente, ci si è serviti per tramandare il ricordo attraverso la parola scritta. “Diplomatica” è detta infatti la scienza che studia questi preziosi testimoni della storia e ne decifra, trascrive e commenta il contenuto, da cui riemergono notizie preziose per conoscere le vicende dei nostri territori. Ma dov’è, a Napoli, il “museo” che custodisce questi reperti? Per trovarlo basta arrivare a piazza Municipio e volgere lo sguardo verso il monumento più imponente che vi si affaccia: il Maschio Angioino. All’ultimo piano si trova la sede della Società Napoletana di Storia Patria, istituita come tante altre in Italia all’indomani dell’Unità per raccogliere, preservare e pubblicare i documenti che, sino ad allora, erano custoditi prevalentemente negli archivi degli Enti ecclesiastici che le leggi post-unitarie avevano abolito. E la Società partenopea assolse efficacemente al proprio compito soprattutto grazie alla donazione ricevuta nel 1882 dagli eredi di Salvatore Fusco, un erudito – come si usava dire allora – che, all’indomani delle soppressioni deliberate dai “Piemontesi”, si era dato un gran daffare per acquistare gli archivi di numerosi monasteri di cui era stata decretata la cessazione.
Fra i numerosi “fondi” entrati a fare parte del patrimonio della Società Napoletana di Storia Patria (molti dei quali ancora inediti), ve n’è uno che riguarda da vicino il territorio del Medio Volturno. È quello del piccolo monastero di Santa Maria della Grotta di Vitulano, in provincia di Benevento, di cui restano ancora resti architettonici di una certa importanza, seminascosti nelle boscaglie del monte Taburno. Questo piccolo monastero è sopravvissuto sicuramente sino alla fine del medioevo ma la sua origine è incerta. Le pergamene che lo riguardano datano infatti a partire dalla fine dell’XI secolo e ce lo attestano come già in vita al tempo in cui la Campania era ormai stata conquistata dai Normanni. Il gruppo di pergamene ad esso riferibili è stato ricostruito con pazienza certosina da Antonella Ambrosio, docente di paleografia latina e diplomatica alla Federico II di Napoli, e comprende poco meno di cento documenti che riguardano principalmente l’area del Taburno e del Matese orientale. Ma ve ne sono alcuni che trattano questioni che riguardano l’area del Tavoliere e, soprattutto, in molti si fa riferimento ai conti normanni di Alife, che possedevano le vicine aree di Tocco Caudio. Per tutti questi motivi, le pergamene di Santa Maria della Grotta costituiscono un tesoro d’informazioni preziose e sinora inedite, anche per conoscere le vicende politiche e istituzionali della contea alifana, prima e dopo il periodo in cui essa fu retta da Rainulfo, cognato del re Ruggero II e a lui ribelle per lunghi anni, sino alla morte avvenuta nel 1139.  
La pubblicazione a stampa di questo fondo archivistico, avvenuta nel 2013 per opera dell’editore Laveglia & Carlone, benemerito nell’editoria storica della Campania, rappresenta perciò un fatto importante per il progresso delle conoscenze storiche riguardanti il territorio fra Benevento, Telese ed Alife ed è per questo che l’Associazione Storica del Medio Volturno ha deciso di organizzarne la presentazione il prossimo 10 maggio alle ore 17,00. Approfittando della gentile presenza dell’Autrice, avrò il piacere di discuterne insieme al Presidente dell’ASMV, Pasquale Simonelli, e ai ricercatori Daniele Ferraiuolo e Alessia Frisetti che, all’interno del Laboratorio di Archeologia Tardoantica e Medievale dell’Università Suor Orsola Benincasa, stanno da qualche anno dedicandosi allo studio del territorio della Valle del Volturno nel Medioevo. Studiosi e curiosi sono invitati a partecipare alla riscoperta di questa pagina affascinante della nostra storia.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.