Due diverse maniere di raccontare la complessità dell’animo umano, tra contemporaneità e passato
Giovanna Corsale – Si chiamano Emmanuele Facchiano Santagata e Concetta Isacco e sono due giovanissimi artisti, entrambi originari di Piedimonte Matese. Emmanuele e Concetta, che si sono già distinti nel “Giardino degli Artisti” in seno alla XX edizione de “La Giostra”, sono stati protagonisti assoluti di una mostra bipersonale.
Nucleo tematico dei dipinti realizzati dai due artisti matesini è l’animo umano, nella fitta trama di stati emozionali che vi albergano e che procurano reazioni oscillanti continuamente tra il negativo e il positivo, mettendone così a nudo la fragilità inesorabile. La “miseria umana” ha come espressione estrema la guerra, che scaturisce dall’ingiustizia e malvagità umane, come gli atti di violenza in questi giorni perpetrati nella striscia di Gaza. Proprio quest’ultimo è lo scenario evocato dalle opere di Facchiano, mediante un linguaggio di denuncia e realistico al tempo stesso.
Da una lacrima trapela il dolore, la sofferenza che sovente attanaglia l’anima umana e le cui ragioni sfuggono ad ogni tentativo di razionalizzazione. Nei capolavori di Concetta Isacco si delinea un percorso alla volta della tormentata interiorità dell’individuo, per la quale un flebile spiraglio è rappresentato dall’abbraccio o dal caldo ventre di una madre.
Emmanuele e Concetta sono stati vincitori di premi artistici di indiscusso pregio. Tra tutti si ricordano il Concorso Internazionale “Caterina de Medici” della città di Firenze (2009), vinto da Emmanuele con la tela raffigurante la statua di Dante Alighieri. Ancora, va annoverata la brillante partecipazione di Concetta al Festival Internazionale di cortometraggi, svoltosi a San Potito Sannitico nel 2009 durante l’evento “Cinemadamare”, con l’esposizione pittorica denominata Così è (se vi pare).
Due sensibilità di una rarità tale da penetrare fin nel profondo della complicata psicologia umana.