Le Disposizioni della Chiesa Italiana trovano posto in forma ufficiale anche nella Diocesi Alife-Caiazzo
La Redazione – Tutte le chiese, in particolare quelle di notevole pregio artistico, sono da sempre scenario di concerti durante il periodo natalizio o in occasione di eventi straordinari: corali e piccoli concerti si esibiscono in repertori curati da professionisti o semplicemente appassionati della buona musica, non sempre però in “tono” con l’ambiente ospitante. Ogni chiesa, casa di Dio, è il luogo custode della preghiera, il posto in cui i fedeli più da vicino – nell’adorazione eucaristica – vivono il dialogo con il Signore. Al fine di tutelare questo particolare rapporto, la Diocesi di Alife-Caiazzo con una disposizione del 1 novembre, precisa alcune norme da tener presente in caso di simili manifestazioni nelle chiese: nulla di nuovo, ma considerate le indicazioni del Codice di Diritto Canonico e quelle della Chiesa Italiana in materia di liturgia si è ritenuto opportuno ricordare quanto sia importante tutelare i luoghi e in particolare la preghiera.
Il Documento diocesano specifica che “non è consentito eseguire in chiesa musiche di ispirazione non religiosa o composte per contesti profani, come ad es. la musica sinfonica, la musica leggera, opere liriche, operette…” e che “il concerto sarà presentato ed eventualmente accompagnato da commenti che non siano solamente di ordine artistico o storico, ma che favoriscano una migliore comprensione e partecipazione interiore degli uditori”. In questo caso si tratta solo di alcuni punti presenti nella Disposizione (clicca), utili a ribadire che anche un concerto di musica sacra rappresenta un valido momento di catechesi e occasione di preghiera.