Il primo giorno dell’anno
Lo distinguiamo dagli altri
come se fosse un cavallino
diverso da tutti i cavalli.
Gli adorniamo la fronte con un nastro,
gli posiamo sul collo sonagli colorati,
e a mezzanotte lo andiamo a ricevere
come se fosse un esploratore
che scende da una stella.
Come il pane, assomiglia al pane di ieri.
Come un anello a tutti gli anelli.
La terra accoglierà questo giorno
dorato, grigio, celeste,
lo dispiegherà in colline,
lo bagnerà con frecce di trasparente pioggia
e poi, lo avvolgerà nell’ombra.
Eppure,
piccola porta della speranza,
nuovo giorno dell’anno,
sebbene tu sia uguale agli altri
come i pani a ogni altro pane,
ci prepariamo a viverti in altro modo,
ci prepariamo a mangiare, a fiorire, a sperare.
Primo giorno dell’anno: uno come tutti gli altri, eppure speciale per chiunque. L’uomo gli attribuisce un senso peculiare,
caricandolo di speranza e buon auspicio per il futuro.
L’individuo percepisce questo giorno come un’eccezione rispetto ai restanti, ma basta guardarsi dentro per rendersi conto che, con un po’ di buona volontà, ogni giorno può essere il principio di una vita più vera