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Papa Francesco ai Vescovi italiani, “Andare controcorrente…” per difendere il mondo dalle colonizzazioni ideologiche

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Si è aperta la 68 Assemblea dei Vescovi Italiani. Il primo incontro è con Papa Francesco

Sir – In un quadro “realisticamente poco confortante”, “la nostra vocazione cristiana ed episcopale è quella di andare controcorrente: ossia di essere testimoni gioiosi del Cristo Risorto per trasmettere gioia e speranza agli altri”. Lo ha detto il Papa, incontrando questo pomeriggio i vescovi italiani riuniti in Vaticano per la loro 68ª Assemblea generale. “La nostra vocazione – ha spiegato Francesco citando Isaia – è ascoltare ciò che il Signore ci chiede: ‘Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio’”.

Roma 18-5-2015 Papa Francesco apre i lavori dell' assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana Ph: Cristian Gennari/Siciliani
Roma 18-5-2015
Papa Francesco apre i lavori dell’ assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana
Ph: Cristian Gennari/Siciliani

“A noi viene chiesto di consolare, di aiutare, di incoraggiare, senza alcuna distinzione – ha proseguito – tutti i nostri fratelli oppressi sotto il peso delle loro croci, accompagnandoli, senza mai stancarci di operare per risollevarli con la forza che viene solo da Dio”. “È assai brutto incontrare un consacrato abbattuto, demotivato o spento: egli è come un pozzo secco dove la gente non trova acqua per dissetarsi”, ha ammonito il Papa citando la frase di Gesù nel Vangelo di Matteo: “Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà rendere salato? A null’altro serve che a essere gettato via e calpestato dagli uomini”. Di qui la necessità di recuperare “la gioia del Vangelo, in questo momento storico ove spesso siamo accerchiati da notizie sconfortanti, da situazioni locali e internazionali che ci fanno sperimentare afflizione e tribolazione”.

La “sensibilità ecclesiale” è “appropriarsi degli stessi sentimenti di Cristo, di umiltà, di compassione, di misericordia, di concretezza – la carità di Cristo è concreta – e di saggezza”. A spiegarlo ai vescovi italiani riuniti in Vaticano per la loro 68ª Assemblea generale è stato il Papa, precisando che “i miei interrogativi e le mie preoccupazioni nascono da una visione globale e soprattutto dagli innumerevoli incontri che ho avuto in questi due anni con le Conferenze episcopali”. La “sensibilità ecclesiale”, ha spiegato il Papa, si è “indebolita a causa del continuo confronto con gli enormi problemi mondiali e dalla crisi che non risparmia nemmeno la stessa identità cristiana ed ecclesiale”. Tale qualità, ha specificato, “comporta anche di non essere timidi o irrilevanti nello sconfessare e nello sconfiggere una diffusa mentalità di corruzione pubblica e privata che è riuscita a impoverire, senza alcuna vergogna, famiglie, pensionati, onesti lavoratori, comunità cristiane, scartando i giovani, sistematicamente privati di ogni speranza sul loro futuro, e soprattutto emarginando i deboli e i bisognosi”. È la sensibilità ecclesiale che, ha proseguito Francesco, “come buoni pastori, ci fa uscire verso il popolo di Dio per difenderlo dalle colonizzazioni ideologiche che gli tolgono l’identità e la degnità umana”.

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