Home Chiesa e Diocesi Piedimonte Matese. Tradizione e spiritualità nel segno di Sant’Antonio Abate

Piedimonte Matese. Tradizione e spiritualità nel segno di Sant’Antonio Abate

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A partire da stasera la Comunità parrocchiale di Ave Gratia Plena si ritroverà presso la Chiesetta alle porte della Città per riflettere sulla vita del Santo anacoreta e pregare. Il 17 gennaio invece, la Benedizione degli animali domestici

sant'antonio abate a Piedimonte Matese di Alfonso Feola | Torna a Piedimonte Matese la tre giorni di preghiera, in preparazione alla Festa liturgica di Sant’Antonio Abate, popolarmente riconosciuto come “Sant’Antuono“. Questo appuntamento antico, che si tiene da sempre presso la Chiesetta omonima situata alle porte della città ed a cui gli abitanti del posto e l’intera Comunità parrocchiale di Ave Gratia Plena restano affezionati nel tempo, è stato rilanciato negli ultimi anni dal Parroco, Don Emilio Salvatore e di volta in volta riscuote vivo apprezzamento da parte dei fedeli, specie per la particolare attenzione che in questa occasione viene riservata agli animali domestici, oggetto di un annuale e caratteristico rito di Benedizione presente non solo a Piedimonte ma anche in molte altre località d’Italia e del mondo.

Chi era Sant’Antonio Abate? “Anche se questi uomini restano nascosti e vogliono restare sconosciuti, il Signore li mostra a tutti come lampade, perché chi li ascolta sappia qual è la potenza dei comandamenti e desideri seguire la via della virtù.” Questo è quanto scriveva Sant’Atanasio compendiando la vita e le opere del Santo eremita, vissuto in Egitto tra il 250 ed il 356 d.C. circa. Effettivamente, la vita di Antonio Abate fu estremamente ricca di spiritualità e di esempi che restano edificanti anche per l’uomo di oggi: rimasto orfano, distribuì i propri beni ai poveri seguendo i precetti evangelici ed a soli vent’anni decise di ritirarsi a vita ascetica, tenendo fede a questa sua decisione per i successivi ottant’anni.
Antonio inoltre appoggiò Sant’Atanasio, il grande Dottore della Chiesa, nella lotta contro gli ariani e sostenne i cristiani del suo tempo durante la persecuzione operata da Diocleziano. La sua fama di santità si sparse al punto tale che da ogni dove si recavano presso di lui per ricevere aiuto e consiglio. Seguendo il suo modello, molte persone decisero di ritirarsi in eremitaggio; mori ultracentenario e venne sepolto in un luogo segreto, scoperto solo due secoli più tardi. Le sue reliquie finirono in Francia, dove i pellegrini, spesso malati di ergotismo canceroso, venivano curati con grasso di maiali (allevati da religiosi del posto), riconoscibili perchè corredati di un campanello: tutte caratteristiche che col passare dei secoli fruttarono a Sant’Antonio Abate il patronato sugli animali domestici.

Il programma delle celebrazioni. Il calendario della Festa di Sant’Antonio Abate prevede a partire da oggi, 14 gennaio, un triduo che avrà luogo ogni sera, a partire dalle ore 17,00 presso la Chiesetta omonima, con riflessioni spirituali e Santa Messa.
Tale momento sfocerà nell’appuntamento del 17 gennaio, festa liturgica del Santo, che quest’anno cade nella giornata di domenica: ci sarà una prima Messa alle 7 del mattino e poi una seconda alle 17; al termine di quest’ultima si terrà il rito della Benedizione degli animali, un momento molto caro alla tradizione dei piedimontesi, che si concluderà con l’accensione del fuoco.

(fonte foto avegratiaplena.wordpress.com)

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