Le associazioni, entrambe con sede a Piedimonte Matese, rientrano nell’elenco degli enti ammessi a ricevere il 2xmille Irpef
La Redazione | E’ rappresentato anche l’Alto Casertano tra le 1.300 le associazioni culturali del territorio nazionale annoverate dal Mibact come potenziali destinatarie del 2xmille Irpef. L’elenco comprende quelle realtà associative accreditate dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, in quanto considerate meritevoli di ricevere donazioni da parte dei cittadini italiani come sostegno ai progetti che si prefiggono di incrementare la cultura locale e non solo.
Per quanto riguarda Caserta, il sogno di essere assurta al rango di Capitale italiana della cultura 2018 è durato poco e a dimostrarlo è il fatto che nell’intera provincia sono solo quattro le associazioni a possedere i requisiti per usufruire del 2xmille.
La notizia per la quale, tuttavia, la popolazione altocasertana deve andar fiera è che tra le quattro due hanno sede a Piedimonte Matese: si tratta di Associazione culturale Centro musicale Pro Arte e Renarossa, a cui si aggiungono l’Associazione di volontariato “Teatro Civico 14”, che si trova nel capoluogo stesso, e “Costaquar 2006”, di Sessa Aurunca.
Il resoconto stilato dal Mibact riflette una verità amara sì da accettare per la cittadinanza casertana e per gli amministratori, che dimostra la fragilità di un sistema che ha ancora da crescere e maturare, come provato da una vita associativa blanda. Quali sono le principali carateristiche che permettono a una città di ottenere l’ambito riconoscimento? Di sicuro, un’offerta culturale ricca e variegata, un incremento della promozione turistica che si avvalga anche delle più moderne tecnologie, in modo da arrivare a risultati impeccabili nell’ambito dell’innovazione culturale. Requisiti che, evidentemente, Caserta non possiede o comunque non del tutto.
Piuttosto scarsa anche la prestazione delle province di Salerno e Benevento: quattro le associazioni meritevoli, nel primo caso, mentre nessuna nel secondo. Molto meglio a Napoli, dove sono diciotto gli enti culturali inseriti nell’elenco, tra cui l’Istituto italiano per gli Studi filosofici e la Fondazione “Benedetto Croce”.
