Home Arte e Cultura Piedimonte Matese. Vinicio Capossela incanta il pubblico del Festival dell’Erranza

Piedimonte Matese. Vinicio Capossela incanta il pubblico del Festival dell’Erranza

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Bella affluenza nel chiostro di San Domenico per l’arrivo del cantautore, che a Clarus racconta il suo personale punto di vista sui temi dell’erranza, del viaggio e dell’oltrepassare i confini, metaforici e musicali

Anna Rita Zulla | E’ stata un successo l’anteprima del Festival dell’Erranza che ieri pomeriggio, nel chiostro di San Domenico a Piedimonte Matese, ha visto la presenza del maestro, miglior cantautore italiano della sua generazione, Vinicio Capossela. Un pubblico giovane e solidale quello che di certo non ha voluto mancare all’incontro, e che con calore e affetto ha largamente applaudito l’atteso ospite. A presentare e a dare il via all’ormai conosciuto evento culturale – che però, di fatto, inizierà a settembre – è stato il direttore artistico della manifestazione, Roberto Perrotti: “Iniziare quest’anno con le parole e la presenza del grande maestro Capossela, è per me una grande gioia e un grande onore. Già l’anno scorso avrei voluto averlo come ospite ma i tempi giusti forse erano questi”. Ha introdotto così l’arrivo del cantautore, che al tema dell’erranza è fortemente legato sia come uomo che come artista.
Ironico, simpatico, di vedute ampie, Capossela ha risposto con garbo e passione ad ogni domanda postagli, intervallando alle parole spaccati di chitarra e di canzoni a tema. Conosciuto per la sua passione per i suoni e le culture di ogni angolo del mondo, ha regalato ai presenti il ritratto giusto dell’errante. “Errare è un vagare in cerca di una verità sconosciuta. E’ un po’ anche deviare, perché le deviazioni sono doni in più. Ogni errore deve essere accolto con gioia, perché l’errante non oppone resistenza al cambiamento”. Ed è proprio questa passione per l’essenza che sta alla base e alla nascita del Festival, giunto alla IV edizione.
Perrotti ha anticipato e parlato del tema dell’evento di settembre, Il Confine e i volti, e cioè quello del limite, del confine, dello spazio che accomuna l’uomo alla continua ricerca di un altro sé, in qualche parte e angolo del mondo. Su questi dibattiti, tra applausi e sorrisi, Capossela ha manifestato il suo pensiero, parlato del suo libro, del suo ultimo album Canzoni della Cupa, regalando ai presenti due brani live.
Al termine, nella cornice del chiostro quattrocentesco del complesso monastico di San Tommaso D’Aquino, Capossela ha firmato autografi e insieme si è brindato con dell’ottimo vino al prossimo festival di settembre, naturalmente dopo una ricca ed errante estate.

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