Pubblichiamo il ricordo di don Antonio Di Lorenzo, che qualche anno fa ebbe l’onore di incontrare Ciampi e di pregare con lui
La mia prima esperienza pastorale, dopo l’ordinazione sacerdotale avvenuta il 1 maggio 2013, è stata a Roma come collaboratore nella parrocchia di San Saturnino nel quartiere Trieste.
Nella quaresima del 2014, la prima da giovane sacerdote, il parroco don Marco Valenti, mi chiese di passare per la visita e la benedizione pasquale in un palazzo di via Anapo, di fronte la casa delle suore salesie, dove – mi disse – abitava il presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi.
Mi recai presso l’abitazione, dove la scorta – sempre di guardia – mi aspettava per salire nell’appartamento dove viveva il presidente con la moglie, la signora Franca.
Ad accogliermi sull’uscio fu proprio lei che avevo già conosciuta, di sfuggita, una mattina in parrocchia dove a volte si fermava a pregare: colpita dalla mia giovane età mi aveva rivolto la parola, spiegandomi di aver sentito parlare di questo giovane prete giunto in parrocchia e che aveva piacere di conoscerlo.
Dopo esserci salutati, mi accompagnò in un salottino dove riposava il Presidente, già affaticato e provato dalla malattia e dall’età: insieme pregammo e ricevettero la Comunione. Rimasi una ventina di minuti con loro a chiacchierare, quasi incredulo di essere con lui che per me era soltanto un ricordo di giovane scolaro; in quel momento mi stava di fronte un ex capo dello Stato, con tutta la sua semplicità ed umiltà che porterò sempre con me…
Il Presidente faceva fatica a parlare, ma la sua espressività, i movimento del suo capo accompagnavano le poche parole che mi rivolse.
Nello scambio che ci fu tra noi, gli dissi: “Presidente sa che lei è stato molto amato, e che è stato il primo presidente che io ricordi davvero?” Quello sguardo pieno di malinconia e ormai rassegnato alla malattia, si trasformò in un volto pieno di emozioni, infatti la signora Franca mi raccontò di quante persone gli erano grate e non smettevano di manifestare l’affetto e il rispetto per la sua persona.
Prima di andare via, benedissi la casa. Il giorno dopo la Signora mi chiamò telefonicamente ringraziandomi della visita.
Avevo trovato lo stile di una coppia di anziani come tanti; uniti, necessari l’uno all’altra, affettuosi, ma soprattutto una famiglia dove la preghiera non era mai mancata. Fu un bell’esempio e per me che appena iniziavo la vita sacerdotale, una bella testimonianza di fedeltà.