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Da Piedimonte Matese a Goteborg, l’esperienza scolastica di Leonardo in Svezia

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Leonardo Di Muccio, frequenta il Liceo Scientifico G. Galilei, ma la curiosità e la voglia di cambiare lo ha portato fuori da qui, a fare un’esperienza lontano dalla famiglia, dagli amici di sempre. 
Quello che per il mondo adulto si riveste spesso di eccezionalità e stranezza, sembra invece essere per i giovani europei di questo tempo, un semplice “passo più in là” rispetto alle abitudini di sempre. 
Achi gli chiede incuriosito “La Svezia…?”, nella coscienza che si tratti di un Paese tutto da ammirare, lui replica con spontanea normalità, vivendo questo tempo della sua vita con la razionale coscienza di chi sa di essere cittadino del mondo. 
Vive con un “papà” e una “mamma” svedesi; ha dei nuovi “fratelli”, e un biglietto di ritorno solo per il prossimo mese di giugno. E a noi che lo guardiamo da qui, ancora viene da dire “bel coraggio, a 17 anni!”

Leonardo al centro, con la maglia a strisce, in compagnia della famiglia che lo ospita in Svezia

Mi chiamo Leonardo, ho 17 anni e frequento l’indirizzo scientifico del Liceo “Galileo Galilei” di Piedimonte Matese. Ho deciso di trascorrere un anno scolastico all’estero, in Svezia. In Italia starei frequentando il quarto anno mentre qui frequento il secondo di una scuola composta di soli tre anni chiamata ginnasio che prepara gli studenti all’Università.
La mia, nello specifico, fa parte di un gruppo di scuole diffuso in tutta la Svezia denominato ”NTI” e sono stato inserito nel corso tecnico. Alcune materie le avrei svolte anche in Italia mentre altre sono per me completamente nuove.
Non so quale sia la ragione principale che mi abbia spinto a fare questa esperienza, ma credo, la voglia di vedere e conoscere qualcosa di nuovo: se non l’avessi fatto, in futuro me ne sarei pentito.
Abito in un paese grande all’incirca come Piedimonte che dista solo 15 minuti di macchina da Göteborg, la seconda città più grande della Svezia dopo Stoccolma, dove mi reco tutti i giorni in autobus per frequentare la scuola.

La casa dove è ospitato

L’organizzazione scolastica in Svezia è molto diversa da quella italiana, come orari, come svolgimento e come struttura degli edifici. L’orario di termine delle lezioni differisce dal nostro, mentre inizio ogni giorno alle 8.15.
Pranzo a scuola e la settimana scolastica termina il venerdì. L’edificio scolastico si trova in una struttura come tante, non una apposita come da noi, ma nonostante questo ha tutte le modernità. È composta da tre piani: al piano terra ci sono la mensa e alcune classi, al primo piano altre aule, una caffetteria, due laboratori e la segreteria, al secondo ancora aule e al terzo gli uffici dei professori, dell’infermiera e del preside.
Tutti gli alunni hanno un armadietto e un tag che serve per aprire la porta della scuola e dei vari piani.
Seppur ci siano diverse differenze nello stile di vita non colgo l’abisso di differenze che tante volte si sentono dire: di sicuro mozzarella e pasta sono meno diffuse e tutta l’attenzione che noi riserviamo al cibo qui non riesco a notarla!
Pensavo di trovare il freddo, eppure ho notato temperature anche più dolci dell’Italia, forse perchè essendo Goteborg una città costiera, risente del clima mite che viene dal mare, con tutti i benefici possibili (quindi, niente neve!).
Della lingua locale (lo svedese) conosco ancora solo delle parole, tuttavia non mi sembra estremamente difficile. In compenso non trovo difficoltà per questo, infatti posso usare l’inglese nella vita di tutti i giorni, sia per strada che a scuola.

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