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Il comitato Pro-Caiazzo ricompatta la popolazione sul caso “Caserma Carabinieri” ma l’Arma ha deciso

Azioni urgenti e possibili soluzioni: ieri l'incontro della cittadinanza e la proposta in 4 punti del neonato Comitato civico circa lo spostamento del presidio dell'Arma nel vicino comune di Ruviano

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Sul possibile trasferimento della Caserma dei Carabinieri da Caiazzo, non vincono maggioranze e minoranze politiche ma il fronte compatto dei cittadini che con severità alza la voce di fronte al possibile trasferimento del presidio dell’Arma in altro comune vicino. Intanto questa mattina presso i Comuni di Caiazzo, Piana di Monte Verna, Ruviano e Castel Campagnano è stata notificata la decisione dell’Arma dei Carabinieri, che conferma il trasferimento della Caserma da Caia zzo a Ruviano dove uno stabile di proprietà del comune, posto sulla Strada Provinciale di ingresso al paese sarebbe già stato visionato e individuato come idoneo ad ospitare gli uomini indivisa e i loro uffici.
Ieri pomeriggio, presso la sede dell’Associazione Storica del Caiatino, il neonato Comitato Civico Pro Caiazzo ha riunito gli avvocati del luogo e un gran numero di cittadini pronti a difendere a denti stretti la Caserma sul territorio comunale e avanzare all’Arma le proposte che facciano desistere da tale decisione.
Caiazzo, che insieme al vicino comune di Piana di Monte Verna raccoglie circa 8mila abitanti rischia di rimanere senza un presidio stabile a garanzia della legalità e del senso civico, pur essendo la città sede di monumenti, chiese, musei, locali commerciali e di ristorazione, e di un istituto scolastico superiore.

Sono 4 i punti che il Comitato Pro Caiazzo ieri ha presentato, chiedendo alla Politica locale attenzione alle proposte in campo:
1. Costituzione di un collegio difensivo gratuito composto da tutti gli avvocati caiatini che volontariamente pongono la loro prestazione professionale in favore della città al fine di impugnare ogni atto propedeutico al trasferimento, senza percepire alcun compenso.
2. Pagamento del fitto dell’attuale caserma da parte dell’Amministrazione (peraltro non eccessivo) fino al completamento del nuovo complesso in via Roma da adibire a Stazione Carabinieri.
3. Offerta del vescovo di concedere a titolo di comodato gratuito, per il tempo necessario all’esecuzione dell’opera, uno degli edifici disponibili della diocesi.
4. Predisposizione urgente dei relativi provvedimenti da parte dell’Amministrazione Comunale, senza alcun indugio.

E mentre molti chiamano in causa le mancanze degli Amministratori politici responsabili dei ritardi circa le soluzioni  per una moderna e funzionale Caserma da realizzarsi presso l’ex macello comunale, il Comitato Pro Caiazzo, ha scelto la strada della concretezza, indicando nuove possibilità alla politica locale e la totale disponibilità a cercare per la Città la soluzione migliore.

Tra i caiatini che ieri hanno partecipato all’incontro presso la sede dell’Associazione Storica, lo stesso sindaco Tommaso Sgueglia, che a titolo personale ha scelto di prendere parte al confronto pubblico: “Proposte quelle del comitato che mi sento di accogliere volentieri insieme alla mia maggioranza, e per le quali ringrazio la collaborazione dei cittadini”, ha dichiarato a Clarus.
Oltre la politica: è stata la richiesta degli organizzatori del dibattito ove non contano più i tentativi falliti e mal costruiti dalle Amministrazioni per radicare la Caserma a Caiazzo, ma il fronte comune che dal basso è riuscito a compattare la popolazione.

Professionalità e competenze offerte dagli avvocati locali pronti ad impugnare davanti alla Legge la scelta di trattenere la Caserma in città; disponibilità del Vescovo Mons. Valentino Di Cerbo ad offrire gli ambienti di proprietà della Diocesi per ospitare gli uomini dell’Arma in attesa di migliori sistemazioni; rivendicazione dei cittadini del ruolo sociale centrale che Caiazzo rappresenta sul territorio: sono tutti gli ingredienti e le forze che si stanno agitando una richiesta che supera la politica, supera le volontà di un’Amministrazione per il bene assoluto della comunità.

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