“Mi auguro che l’Amministrazione comunale prenda atto del tempo trascorso ed oltre ad impegnarsi a pagare il fitto in sostituzione del Ministero degli Interni faccia di tutto per far ripartire i lavori al ex macello con i 500mila euro disponibili e già appaltati, e si impegni a contrarre un mutuo per il completamento dell’edificio che dovrebbe ospitare la Caserma”.
La formula di Stefano Giaquinto, assessore provinciale, già sindaco di Caiazzo e oggi consigliere di minoranza, in merito al trasferimento della Caserma dalla sua città al piccolo borgo di Ruviano.
“Occorrono atti deliberativi, e poi posizioni chiare con tra Amministrazione e Prefettura”.
Un elenco di adempimenti, mentre qualcuno in città attribuisce anche alla sua precedente amministrazione la stessa lentezza oggi additata al sindaco Tommaso Sgueglia circa le procedure di realizzazione di un presidio per l’Arma, ormai da anni in condizioni disagevoli.
“Credo che ci siano ancora i margini per poter consentire alla benemerita Arma dei Carabinieri di restare a Caiazzo” .
Un anno fa, nel febbraio 2016, fa notare Giaquinto, si interrompeva l’approvazione del progetto della Caserma da realizzare presso l’ex macello, sito ritenuto idoneo dal Comando provinciale dei Carabinieri, con un primo finanziamento di circa 500 mila euro”, poi la prassi successiva sarebbe dovuta corrispondere all’avviamento delle procedure di per un mutuo al fine di completare gli alloggi per gli uomini della Benemerita.
“Oggi, neppure a Ruviano – dove dovrebbe trasferirsi la Caserma, ci sono alloggi per i Carabinieri”. Notizia che deporrebbe a favore della mobilitazione che a Caiazzo si agita da diversi giorni e che a visto la costituzione di un Comitato civico, grazie al quale è venuta la sollecitazione a fare qualcosa, a compattarsi per scongiurare il trasferimenti della Caserma, a riunire le anime cittadine sul fronte comune di proposte e azioni legali.
“Non aspettare un minuto in più in quanto a marzo potrebbe esserci il cambio al vertice della Prefettura, con il rischio di dover affrontare nuovamente tutta la vicenda con il nuovo Capo dell’Ufficio di governo territoriale”.
Affida tali richieste all’Amministrazione comunale Stefano Giaquinto, e poi la provocazione: “O dovremo scendere in piazza?”