Home Territorio A Piedimonte Matese si torna a parlare di Parco Nazionale del Matese

A Piedimonte Matese si torna a parlare di Parco Nazionale del Matese

Saranno i giovani studenti del territorio ad indicare le strade di possibile sviluppo economico per le terre matesine

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Sindaci, politici regionali e provinciali, dirigenti scolastici, cittadini: tutti convocati a parlare di Parco Nazionale del Matese.

Quale futuro? Quali possibilità di sviluppo per il territorio?
Dopo l’approvazione nel 1993 del Parco regionale del Matese (e il suo effettivo funzionamento solo nel 2002), ora si fanno i conti con la Legge che di recente ha aperto la strada alla nuova denominazione e nuovo assetto del Parco Nazionale del Matese e che accende numerose domande su come vivere in un parco nazionale, su quali veri vantaggi comporta questa novità.

“Fare rete tra i Comuni ricadenti nel parco”, è la proposta che viene della professoressa Bernarda De Girolamo, presidente di Legambiente a Piedimonte Matese, promotrice dell’incontro in cui si discuterà del Parco giovedì 27 aprile presso l’Auditorium comunale della città in largo San Domenico. 
Che si punti ormai al turismo nei territori matesini – al fine di una stabile condizione economica attraverso questo canale – è una certezza, ma non lo è la rete di collaborazioni e intenti che in molti ricercano: “Non tutti i comuni sono pronti a recepire ed agire nell’ottica di un comune senso di appartenenza – continua Di Girolamo .- ma ci sono tutte le possibilità per incamminarsi su strade comuni se al centro degli interessi rimane la volontà di far crescere le nostre terre”.

Un Parco non costituisce certo un limite, e le numerose esperienze italiane ne sono una prova chiara e felice.
Ma in questi casi, prima della Legge, viene il sentimento e la volontà di stare insieme, oltre campanilismi e oltre ogni corsa ad accaparrarsi piccoli interessi economici come è spesso accaduto nel costume di tante realtà locali.

In occasione del Convegno, una prima infusione di fiducia e un atto di responsabilità nei confronti del futuro che ci attende, verrà dal coinvolgimento di alcuni studenti del territorio, già protagonisti di una nuova stagione di sviluppo grazie alle loro idee di start up pensate per lo sviluppo del Matese.
Non mancare, imperativo categorico.

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