Home Dalla Campania Vairano Scalo. Ai nastri di partenza la IX Rassegna organistica

Vairano Scalo. Ai nastri di partenza la IX Rassegna organistica

Per la IX edizione dell’appuntamento è prevista la presenza degli allievi del Conservatorio “Sala” di Benevento e musiche di Bach, Banchieri e Walther. Su tutto, giganteggerà la voce e la mole del monumentale organo Mascioni, inaugurato nel 2011

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Si terrà sabato 6 maggio, alle 20.00, la prima serata della IX Rassegna organistica, che vede la preziosa presenza del Conservatorio Nicola Sala di Benevento.
L’appuntamento, concepito per Organo ed Ottoni si svolgerà nella moderna cornice della Parrocchia dei Santi Cosma e Damiano in Vairano Scalo: qui, accanto alla partecipazione del Brass Choir del Conservatorio beneventano, si esibiranno Vittorio Magrini, Domenico Ferraro Francesco Abbenante (Trombe), Alessandro Persico (Trombone) ed Antonio Varriano (Organo), su Musiche di J.S. Bach, A. Banchieri, N. Bruhns, J. Clark, J.J. Moure, B. Storace e J.G. Walther. Si tratta di un evento ben più ampio: come spiega il Parroco don Luigi De Rosa, l’appuntamento di sabato prossimo “È una delle tante manifestazioni musicali – cui seguiranno altre – sabato 27 maggio e sabato 10 giugno, tutte alle ore 20.00. Vengono programmate – rilancia don Luigi – a motivo delle caratteristiche particolari dello strumento”. Sarà infatti il monumentale Organo Mascioni il vero protagonista della serata, installato all’interno della chiesa parrocchiale nel 2011, a ricordo del decimo anniversario di consacrazione del Luogo di culto: un’opera gigantesca, di grande valore che a detta dello stesso Parroco “accompagnando i canti e i momenti liturgici, aggiunge splendore alla celebrazione, favorisce la preghiera dei fedeli e innalza la loro mente a Dio. Il suono dell’organo nel contesto celebrativo – sono sempre parole di don Luigi – sostiene il canto unanime dei fedeli. Un organo è un investimento per la generazione attuale e anche per quelle future: ne sono testimonianza i numerosi strumenti antichi che ci sono nel mondo e di cui fruiamo tutti oggi proprio perché – conclude il Parroco – qualche sacerdote  e una comunità più sensibile fecero un investimento ingente ma duraturo”.

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