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Alife. Ancora debiti per il Comune. 800mila euro, tanto chiede il Consorzio Idrico di Terra di Lavoro

Nel mare di debiti che il Comune altocasertano si ritrova sulle spalle, una richiesta da saldare entro 40 giorni

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Nuovi debiti in arrivo per il Comune di Alife.
A poche settimane dalla dichiarazione di dissesto finanziario. altre notizie a confermare lo stato di deficit in cui versano le casse dell’Ente.
È stato notificato questa mattina, ma porta la data del 2 maggio, il Decreto del Tribunale di Santa Maria, che ingiunge il Comune a pagare la somma di € 800mila a vantaggio del Consorzio Idrico di Terra di Lavoro a causa della fuoriuscita di Alife dallo stesso nel 2014 ma responsabile delle spese relative alle perdite di gestione.
Pagare per un servizio che non c’è e che i cittadini pagano doppiamente a causa dei ripetuti danni alla rete idrica che rimbalzano puntualmente tra il predetto Consorzio provinciale e l’Acquedotto Campano. Situazione di impasse senza precedenti.
“Per chi sta ancora a pensare se siamo o meno un Ente dissestato…” le prime dichiarazioni del Sindaco Salvatore Cirioli di fronte al documento firmato dal giudice Carla Bianco.
“Si è deciso di uscire dal Consorzio Idrico Terra di Lavoro e di accollarsi le perdite di gestione lasciando però i soldi dei cittadini nelle loro mani in quanto continuano a gestire la nostra rete. Che senso ha avuto uscire dal Consorzio senza attivare anche una gestione propria della rete?” Sintetizza così il Primo cittadino lo stato delle cose, confermando – come attesta ormai ogni tipo di documento – la grave e irreparabile situazione economica alifana.

Momento difficile per la comunità alifana che esattamente da un mese dalla dichiarazione di dissesto vive un’esperienza sociale, politica e amministrativa fragile sotto molti punti di vista: un’accertata massa debitoria ormai insanabile al di fuori del dissesto; maggioranza e opposizione schierate su fronti opposti e divisioni interne alla maggioranza stessa che fanno preoccupare per il futuro politico di questa Amministrazione; cittadini preoccupati non solo dalle tasse aggiuntive che comporterà il dissesto ma anche per il futuro di Cirioli e della sua giunta.

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