Sarà trasmesso su TV2000 il documentario realizzato dal giornalista casertano Luigi Ferraiuolo, dal titolo Libera nos a malo, in onda l’8 giugno alle ore 22.45 e il 9 giugno alle 19.00.
Il racconto parte dalla tradizione musicale in onore di Sant’Antonio che si celebra ogni anno a Macerata Campania (CE).
Un documentario che racconta come Sant’Antuono (ovvero Sant’Antonio Abate, celebrato ogni 17 gennaio) non sia una farsa carnevalsca ma bensì un insieme di floklore e religiosità, di tradizione e partecipazione popolare.
Da tenere presente sono sicuramente la sfilata delle “Battuglie di Pastellessa”, cioè i “Carri di Sant’Antonio”, a forma di barca, su cui suonano i “Bottari”, i quali ripropongono musiche antiche attraverso l’uso originale di botti, tini e falci o, comunque, di arnesi di vita contadina che si trasformano e diventano strumenti musicali.
Una tradizione che ha origini nel passato, quando la comunità si univa e ritrovava per scacciare via i demoni dalla vita.
Per gli antichi contadini l’agricoltura risultava l’unico strumento di sostentamento, quindi ci si affidava a tutto, anche alla musica, per allontanare il male dalle terre.
Non si ha alcuna documentazione della musica del passato, tutto quello che si possiede è frutto di una deduzione.
«I Bottari seguono un vero e proprio rito di iniziazione» afferma il cantante della Battuglia Pastellessa Michele Antonio Piccirillo. Si comincia da piccoli suonando le falci per arrivare da adulti a poter suonare le botti.
Si dice che Sant’Antuono sia venuto dall’Egitto con una barca, da qui la tradizione dell’arca e del carro su cui ancora oggi i Bottari suonano la loro musica per le strade.