Cinzia Brandi, presidente diocesano AC
Lo scorso 30 aprile eravamo in Piazza San Pietro con migliaia e migliaia di persone in attesa di incontrare Papa Francesco e dare così, in modo solenne, inizio ai festeggiamenti per i 150 anni della nostra Associazione.
E ieri questo bellissimo momento lo abbiamo ricordato in occasione della Festa degli Incontri organizzata dall’Acr diocesana a Sant’Angelo d’Alife.
150 anni di storia che è proceduta in parallelo con gli eventi che hanno accompagnato il percorso del nostro Paese, che solo qualche anno prima aveva salutato l’inizio della sua nascita come Italia unita.
Il 17 marzo 1861 a Torino veniva proclamato il regno d’Italia.
Il 29 giugno 1867 (ricorreva il 18° centenario del martirio di San Pietro) a Roma veniva fondata la Società della Gioventù Cattolica. Sì proprio questo era il nome scelto.
Chi fu così coraggioso da avviare un progetto così ambizioso? Due giovani, Giovanni Acquaderni e Mario Fani, molto diversi tra loro, ma legati da un desiderio molto grande: alimentare il risveglio religioso, nel diffuso clima di indifferenza che caratterizzava l’Italia.
Come pensavano di raggiungere il loro intento? Sostenendo e promuovendo una aggregazione a carattere nazionale che riunisse tutti i cattolici e li guidasse in difesa della libertà religiosa.
Erano soli? No! Erano affiancati da tanti giovani che come loro nutrivano una profonda fedeltà al Papa, capo universale della Chiesa.
La associazione che avevano fondato nasceva con un programma di giovani rivolto ai giovani. Negli anni successivi, in considerazione del contesto storico, dovettero affrontare momenti molto difficili, ma di una cosa erano convinti: sostenere i laici nella loro formazione spirituale con l’obiettivo di aiutarli nella loro adesione all’impegno apostolico, missionario e caritativo, in particolare con l’esempio (la testimonianza) per ravvivare nella gioventù e nel popolo il sentimento religioso (M.Fani e G.Acquaderni, profilo e scritti dei fondatori di AC, Del Toso e Diaco, ed. AVE, 2008).
Quanto è ancora valido il loro intento! Il Papa domenica 30 aprile rivolgendosi alla grande famiglia di AC ha evidenziato proprio che “La nascita dell’Azione Cattolica Italiana fu un sogno, nato dal cuore di due giovani, Mario Fani e Giovanni Acquaderni, che è diventato nel tempo cammino di fede per molte generazioni, vocazione alla santità per tantissime persone: ragazzi, giovani e adulti che sono diventati discepoli di Gesù e, per questo, hanno provato a vivere come testimoni gioiosi del suo amore nel mondo”.
Su questa scia si sono inseriti i grandi testimoni di santità che hanno tracciato altre strade: Giuseppe Toniolo, Armida Barelli, Piergiorgio Frassati, Antonietta Meo, Teresio Olivelli, Vittorio Bachelet. Il Santo Padre ci ha salutati invitandoci a sentire forte come loro “la responsabilità di gettare il seme buono del Vangelo nella vita del mondo, attraverso il servizio della carità, l’impegno politico, la passione educativa e la partecipazione al confronto culturale”. Allargare il cuore per allargare il cuore delle parrocchie. Essere viandanti della fede, per incontrare tutti, accogliere tutti, ascoltare tutti, abbracciare tutti.
Ed è così che vogliamo proseguire.
Ieri, la festa dedicata ai ragazzi ha trovato proprio in queste figure di santità il suo leitmotiv, comunque accompagnato da giochi e divertimento, in una straordinaria cornice di accoglienza e affetto riservata alle parrocchie presenti da quella locale di Santa Maria della Valle. Il parroco don Mario Rega e il presidente parrocchiale Angelo Rossolino, insieme a tanti adulti di AC non hanno fatto mancare a questa giornata lo stile dell’Azione cattolica, quello della popolarità, della familiarità e della semplicità.
