Home Arte e Cultura Pontelatone. Le potenzialità archeologiche dell’Alto Casertano, il convegno

Pontelatone. Le potenzialità archeologiche dell’Alto Casertano, il convegno

Il Convegno, organizzato dall'Associazione Storica del Caiatino, si terrà mercoledì prossimo a Pontelatone presso Palazzo Galpiati

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Come possono, le Amministrazioni locali, intervenire nella valorizzazione il patrimonio artistico e archeologico del territorio altocasertano? Sarà questo l’argomento sul quale verrà incentrato il dibattito, Carta delle potenzialità archeologiche: esperienze e prospettive future per il governo del territorio, che si terrà mercoledì 31 maggio a Pontelatone, presso Palazzo Galpiati, a partire dalle 19.00.
Siederanno al tavolo del Convegno il sindaco di Pontelatone, Adriana Esperti; il Presidente dell’Associazione Storica del Caiatino, Ilaria Cervo; Giuseppina Renda, docente di Topografia antica all’Università degli Studi della Campania; Antonella Tomeo, archeologa funzionaria della Soprintendenza per le province di Benevento e Caserta; Antonio Salerno, Direttore dei musei archeologici nazionali di Alife e Teano; Rossano Insogna, sindaco di Melizzano (BN); Nicola Sorbo, coordinatore dell’Osservatorio sui beni culturali e il paesaggio dell’Associazione Storica del Caiatino, e Consigliere Nazionale Slow Food.

Il Convegno, promosso dall’Associazione Storica del Caiatino e realizzato con la collaborazione e il patrocinio del Comune di Pontelatone, sarà focalizzato sulla necessità di garantire cura stabile ai beni che insistono sul territorio, azione efficace solo grazie alla mediazione di Amministrazioni locali e gli Enti impegnati in questo ambito. È questa la convinzione che spinge i rappresentanti dell’Associazione del Caiatino a voler incentivare la conoscenza di luoghi e di quelle realtà storiche e naturalistiche che sono stati alterati da mancati interventi di salvaguardia, talvolta per l’incapacità della politica locale di mediare il gioco degli interessi.

Con la redazione dei Piani Urbanistici Comunali (PUC), le Amministrazioni locali dovranno predisporre anche strumenti di analisi che precedono le scelte urbanistiche, non solo per evitare lo sperpero o un uso improprio dei suoli, ma anche per prevenire eventuali conflitti tra nuove opere e potenzialità archeologiche presenti nel sottosuolo.

 

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