Una campagna elettorale può assumere toni accesi o addirittura violenti. Ciò si verifica, chissà perché, soprattutto nei piccoli centri, dove il confronto diventa a volte scontro, con un linguaggio che rasenta la violenza verbale.
Un atteggiamento offensivo è quello da alcuni riservato alla Golden Laundry, società appartenente alla famiglia di Silvio Lavornia, candidato sindaco della lista “Dragoni prima di tutto”. Da alcuni giorni, come leggiamo nel comunicato pubblicato sulla pagina Facebook di Giovanni Lavornia, diversi sono i commenti diffusi in Rete denigratori ai danni della Società, ledendo la sua immagine e il suo nome.
La Golden Laundry, specializzata nella gestione di servizi industriali, vanta una storia di successi a livello nazionale, con un’evidente crescita registrata nel tempo.
A questo punto ci chiediamo: è giusto gettare fango su soggetti o realtà professionali il cui operato garantisce risultati importanti per un territorio, in tempo di campagna elettorale? Di sicuro, l’ambito occupato dalla competizione politico-amministrativa va distinto da quello professionale, mentre i talenti e le potenzialità andrebbero lasciati al di fuori dei meccanismi elettorali, e non “strumentalizzati”, tenendo invece conto dell’apporto che da essi può provenire a vantaggio di un territorio e i suoi abitanti.
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