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Piedimonte Matese. Su proroga rate Tari arriva la risposta di Carlo Grillo

La richiesta del gruppo SiAmo Piedimonte, che si riferisce alla delibera del sindaco Luigi Di Lorenzo, considerata illegittima, è quella di "approvare una delibera ex novo in un Consiglio ad hoc"

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Non tarda ad arrivare la risposta di Carlo Grillo, capogruppo di SiAmo Piedimonte, alla proposta di posticipare il pagamento delle rate della tassa sui rifiuti (Tari) da luglio a dicembre, contravvenendo alla disposizione commissariale che stabiliva tre versamenti da effettuare a maggio, luglio e settembre. Questa scelta, per così dire istintiva, del primo cittadino, è stata mossa dalla volontà di garantire ai cittadini maggiore tempo a disposizione per il pagamento.

Durante la seduta comunale tenutasi lo scorso 27 giugno, il primo cittadino, dopo aver riconosciuto la illiceità del provvedimento da lui stesso adottato, aveva proposto il voto immediato da tenersi in quella stessa seduta.
Immediata la reazione del gruppo consiliare SiAmo Piedimonte, il quale chiede di “approvare una delibera ex novo in un Consiglio ad hoc”.

Il COMUNICATO STAMPA

“La delibera di Consiglio comunale sulla proroga della scadenza delle rate sulla Tari, adottata nella seduta di insediamento di ieri è palesemente a rischio nullità, se non di fatto nulla perché ratifica un atto sindacale praticamente illegittimo.

Del resto, a riconoscere l’errore compiuto è stato per primo il sindaco Di Lorenzo in aula quando ha ammesso di aver scambiato i poteri del Commissario straordinario con quelli del capo dell’Amministrazione che, a differenza del primo, non può assolutamente sostituirsi al Consiglio comunale.

Eppure, nonostante il nostro gruppo consigliere SiAmo Piedimonte glielo avesse fatto notare in uno alla dichiarata illegittimità di una disposizione sindacale che non ha alcun valore, il sindaco Di Lorenzo e la sua maggioranza, con il voto favorevole anche del gruppo di minoranza di Noi di Piedimonte, ha deciso di forzare la mano e di declinare il nostro invito a rinviare l’argomento al prossimo Consiglio da tenersi entro e non oltre il prossimo 31 luglio”.

A dichiararlo il gruppo consiliare di SiAmo Piedimonte all’indomani della trattazione dell’argomento nel primo Consiglio durante il quale il capogruppo Carlo Grillo ha fatto notare che la delibera è viziata.

“La nostra idea era e resta quella di procedere ad una modifica organica ed omogenea dell’art.16 del regolamento sulla Tari, che meritava e merita maggiore attenzione, e di evitare l’adozione di atti illegittimi e la conseguente applicazione di sanzioni a carico dei cittadini e dei commercianti piedimontesi, molti dei quali già in queste ore stanno ricorrendo all’istituto del ravvedimento operoso per evitare in futuro il pagamento di more a causa di una decisione illogica ed affrettata presa dalla maggioranza del sindaco Di Lorenzo.

Sarebbe bastato adottare ex novo una delibera dello stesso contenuto da parte dello stesso Consiglio comunale ma non ci si può chiedere di approvare un atto nullo.

Ci siamo, perciò, astenuti sull’argomento perché se da un lato siamo favorevoli allo slittamento dei termini di scadenza delle rate della Tari, dall’altro lato siamo altrettanti convinti che sia necessario rispettare la norma e seguire le procedure in maniera corretta così da evitare non solo il danno, ma prima o poi anche la beffa per i già tartassati piedimontesi”, spiegano i consiglieri Grillo, Sara Petella e Clotilde Riccitelli.

“D’altro canto, aspettare qualche giorno ed eliminare i vizi di illegittimità avrebbe consentito di fare le cose per bene, invece la maggioranza e parte della opposizione hanno preferito accelerare i tempi adottando una delibera nulla, tralasciando ogni considerazione sul carattere di urgenza di un argomento per cui ce tempo fino al 31 luglio.

Se questo è il buongiorno, allora non osiamo immaginare cosa ci riserverà il prosieguo di una consiliatura che ci deve vedere impegnati a lavorare per il bene della città indubbiamente, ma sempre e comunque rispettando norme e regole.

Infine, vogliamo ricordare che le modifiche ad un regolamento, per entrare in vigore, devono essere pubblicate per 15 giorni all’alba pretorio e poi sono esecutive, procedura questa neppure rispettata attesa la votazione per l’immediata esecutività della delibera effettuata in Consiglio”, conclude la minoranza.

 

 

 

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