Home Territorio Incendi Campania. Troppi animali nei roghi, l’appello di ARDEA

Incendi Campania. Troppi animali nei roghi, l’appello di ARDEA

Troppi sono gli animali uccisi dai roghi di questi giorni. Dall'Associazione ARDEA alcuni consigli su come aiutare gli esemplari sopravvissuti e l'appello a una mobilitazione che parta dai vertici regionali per ripristinare la difficile situazione in Campania

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f.to pagina Facebook Associazione ARDEA

Sono diverse le regioni italiane che in questi giorni stanno condividendo la sventura degli incendi. Decine e decine di roghi che hanno mandato in fumo intere aree boschive dell’Italia centrale e meridionale: dalla Toscana alla Campania, dal Lazio alla Puglia e poi ancora Calabria, Sicilia e Sardegna. L’emergenza è drammatica anche perché nel primo semestre del 2017 in Italia sono caduti appena 251 millimetri di pioggia, ben il 30% in meno rispetto alla media di riferimento che hanno causato una storica siccità e creato le condizioni per la siccità e il diffondersi degli incendi provocati spesso da atti criminali.
Incommensurabile il danno causato non solo ai boschi, ma anche ai terreni adibiti a coltivazioni di vario genere e pascoli. Circa 2500 ettari di terreno, tra vigneti e uliveti, sono stati letteralmente cancellati dalle fiamme, secondo la stima fatta da Coldiretti, in tutta Italia e in particolare in Sicilia.
Negative le ripercussioni che gli incendi stanno avendo anche sulla fauna. Netta è, a tal proposito, la posizione difesa dall’Associazione ARDEA, onlus che si occupa di Ricerca, Divulgazione ed Educazione Ambientale, con sede ha Napoli. Innumerevoli gli esemplari decimati dal fuoco, in particolare quelli appartenenti alle specie che “si muovono a terra lentamente, come ricci, rospi e alcuni rettili”, fanno sapere gli esperti di ARDEA, riferendosi principalmente al Parco del Vesuvio. Per gli animali sopravvissuti la situazione non è nient’altro che semplice e non lo sarà nemmeno in futuro, soprattutto per quelli più giovani e quindi meno esperti, con un rallentamento nella riproduzione e perciò nel mantenimento della specie.
Attraverso la pagina Facebook, l’Associazione ARDEA fornisce alcuni importanti consigli su come aiutare gli animali scampati all’immane disastro, tra cui quelli “con grosse capacità di movimento, come gli uccelli”, i quali “ora non possono tornare nel loro territorio dove tutto è distrutto”.
Gli studiosi ambientalisti chiedono alla Regione Campania la sospensione della prossima stagione venatoria, 2017/2018, in quanto la “pressione venatoria” sarebbe un ulteriore aggravio per la popolazione faunistica. Si spera in un’ampia mobilitazione che spinga chi di dovere a cercare innanzitutto i reali responsabili dei (piromani, amministratori inefficienti e programmi di prevenzione fallaci).

 

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