Termina dopo appena un anno l’esperienza amministrativa del sindaco Salvatore Cirioli.
In tarda serata la notizia che 8 consiglieri, 4 di minoranza (Vitelli, Visone, Ginocchio, Palmieri) e 4 del neonato gruppo staccatosi di recente dalla maggioranza (Santagata, Giammatteo, Meola, Di Lauro) hanno firmato in presenza del notaio Iannucci di Alife le proprie dimissioni.
L’ultimo atto in mattinata, sarà la consegna del documento all’Ufficio protocollo del Comune. Da quel momento in poi la maggioranza consiliare formata dal Sindaco e dalla giunta composta dal vicesindaco Sasso e dagli assessori Di Caprio, Meola, Zazzarino terminerà il suo mandato.
Una delle più brevi esperienze politiche quella che si conclude, ma di sicuro tra le più movimentate, non tanto per gli scontri in seno alla maggioranza spaccata dopo la dichiarazione di dissesto finanziario dello scorso aprile, quanto per l’avvio di quel processo di denuncia che ha svelato le defaillances politiche, economiche e quindi etiche che hanno generato la voragine debitoria dell’Ente per un totale (al momento) di 10milioni di euro, oggi sotto i riflettori della Corte dei Conti e del Ministero delle Finanze.
Se questo tempo per Alife si qualifica come uno dei più irrequieti e burrascosi e poco piacevole per alcuni, di sicuro i “debiti” e qualche scandalo emerso nel corso dei mesi confermano tale coscienza, rimandando inevitabilmente ad un tempo precedente questa storia amministrativa.
Cosa accade adesso?
Dopo la dichiarazione di dissesto e il Decreto del Presidente della Repubblica, lo scorso 28 agosto si è insediata la Commissione Straordinaria di Liquidazione che vigilerà sui bilanci alifani. L’arrivo di un Commissario prefettizio, non precluderà il lavoro di risanamento cui è obbligato l’ente alifano e a cui saranno chiamati a prestare la massima collaborazione gli Uffici comunali, in particolare quello finanziario guidato dal responsabile Salvatore Fattore, cui oggi va il merito di aver dettagliato la precaria situazione contabile del Comune: un lavoro che da questo momento procederà senza pressioni politiche, quindi con la serenità e la lucidità che merita un simile impegno, per il bene della collettività e soprattutto in nome della trasparenza (sempre che il Commissario confermi la fiducia all’intero staff di lavoro).
In ogni caso, entro 90 giorni, dall’insediamento dell’Organo di Liquidità (appena avvenuto) il Comune dovrà approvare un’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato e sottoporlo all’approvazione del Ministero dell’Interno: a quel punto, se accordata la fiducia al lavoro proposto, per il Comune di Alife parte l’effettiva fase di risanamento, tanto attesa.
Così, mentre maggioranza e minoranze (ormai ex) raffreddano il sangue, in Comune prenderà piede la “normalità” del lavoro, faticoso e chiarificatore, non senza colpi di scena: dalla Cassa Depositi e Prestiti e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze è già partita una nuova e più severa azione di verifica e denuncia sul caso “Alife” che potrebbe svelare altri debiti.


















