È stato sottoscritto ieri mattima dal sindaco di Piedimonte Matese, Luigi Di Lorenzo, e da quello di Cusano Mutri, Giuseppe Maria Maturo, il Protocollo d’intesa per la valorizzazione e sviluppo turistico del comparto Matese denominato “Bocca della Selva”. Il Protocollo impegna gli enti sottoscrittori ad iniziative comuni mirate all’individuazione, alla programmazione, alla tutela, valorizzazione, sviluppo turistico e promozione del comparto Matese denominato “Bocca della Selva”. Ha lo scopo, quindi, di attuare politiche integrate di tutela, valorizzazione, sviluppo turistico e promozione del suddetto comparto mediante partecipazione a comuni progetti mirati a bandi comunitari, statali e regionali. In particolare alla realizzazione delle infrastrutture per gli sport invernali.
Al momento solo ipotesi e buoni propositi in quanto il Comune di Piedimonte non garantisce nulla di nuovo per l’imminente inverno: recuperare il sito sciistico ormai fermo da anni e con esso tutta l’offerta turistica che la città di Piedimonte, in cui ricade l’area Bocca della Selva, avrebbe potuto rilanciare da tempo l’immagine e l’offerta della città, su cui si sono spese notizie e colonne di giornali come se fosse dietro l’angolo la soluzione tanto sognata.
Dapprima la lenta risoluzione dei contratti con l’ente gestore degli impianti di risalita poi il declino di ogni idea che pur direttamente dal Comune avrebbe potuto rimettere in moto uno spazio ambito da turisti in ogni stagione e anche dalle Associazioni, che nel frattempo si sono date il cambio (e gli eventi sportivi di questa estate lo hanno testimoniato) affinché rimanesse anche solo un respiro vitale in uno dei contesti naturalistici più belli dell’Italia meridionale. La possibilità di affidare Bocca della Selva ad un progetto privato, come già ipotizzato, non ha trovato continuità né alcuna fattibilità, penalizzando nel tempo la sorte del sito, dove in ogni inverno, complice la neve e le intemperie, peggiorano le condizioni delle strutture preposte alle attività sportive e ricreative, di cui “fa parte” anche un gatto delle nevi. Dal protocollo appena firmato all’effettivo rilancio di Bocca ci passa un piano che includa non solo il sogno del rilancio sognato, ma la coesione di forze e di progetti, che vedono al momento le associazioni cittadine ben qualificate a farlo e sostenerlo nel tempo. Seppur il Protocollo non faccia esplicito riferimento alle modalità, non è escluso che questa possa essere la strada. Ciò che è bene comune non è solo la fruizione di un prodotto finale da applaudire, ma anche il suo divenire, a partire da zero: un punto da cui Bocca della Selva è ferma da tempo.