Da decenni, il primo giorno dell’anno e tutto il mese di gennaio sono dedicati al valore universale della Pace. E da ancor più tempo, in questo stesso periodo la Chiesa cattolica ricorda la figura di Sant’Antonio abate, quel Sant’Antuonu tanto amato dalla Pietà popolare anche a Piedimonte Matese. Vissuto in Egitto all’incirca tra il III ed il IV d.C. e rimasto ben presto orfano, il giovane Antonio si lasciò conquistare dal Vangelo, distribuendo ai poveri tutti i suoi averi ed intraprendendo la vita eremitica, alla quale attrasse numerosi discepoli fino a che non morì, ultracentenario. Ma non solo: nel corso della sua vita, Sant’Antonio abate fu promotore di riconciliazione e pacificazione all’interno della società del suo tempo, ferocemente attraversata dalle persecuzioni nei confronti dei cristiani.
Le novità della festa di quest’anno. Proprio per rimarcare la necessità di promuovere la Pace e la concordia tra le genti, la festa di Sant’Antonio abate, promossa dalla Parrocchia di Ave Gratia Plena assumerà quest’anno un valore simbolico, che andrà ad aggiungersi ai già consolidati aspetti tradizionali di tale appuntamento. Pertanto, con la Messa di questa sera alle 18.00, nella Chiesa parrocchiale di Vallata prenderà avvio il Triduo di preghiera, che da domani e fino a mercoledi proseguirà nella Cappellina del Santo presso la Stazione ferroviaria: in ciascuno di questi pomeriggi, a partire dalle 16.30, ci sarà la recita del Rosario e la Santa Messa. Il 17 gennaio, Memoria del Santo anacoreta, si terranno due celebrazioni, una alle 9.30 ed una alle 17.00. Al termine di quest’ultima, dopo il rito della benedizione degli animali domestici, verrà acceso il fuoco tradizionale, un Falò della pace, intorno al quale faranno animazione i Giovani della Parrocchia e che arderà come segno di accoglienza e di fratellanza con chi, nello stesso territorio matesino, abbraccia culture e religioni differenti.