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Coldiretti. La Campania tra le regioni vincitrici dell’Oscar Green

Vito Pagnotta è il giovane della Campania che si è aggiudicato l'Oscar Green, per la categoria "We green", grazie all'invenzione del primo jeans invecchiato con la paglia

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Luglio 2017. Coldiretti Campania sul Matese presso l’azienda FA.LO.DE. per il premio ai migliori produttori e progetti più originali

La Campania ottiene importanti risultati nell’ambito di Oscar Green, il concorso indetto da Coldiretti per la valorizzazione dei giovani imprenditori, la cui premiazione si è tenuta a Roma, con la partecipazione di Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti.
È andata al campano Vito Pagnotta la vittoria nella categoria “We green”, riconoscimento che gli è stato tributato per aver realizzato il primo jeans invecchiato con la paglia. Si tratta di jeans da lavoro tutti made in Irpinia, come escono dal telaio vengono fatti invecchiare in mezzo alla paglia e strofinati costantemente per farli consumare e dargli quel tocco di invecchiamento contadino che fa la differenza. Il jeans infatti, non viene sottoposto a trattamenti né lavaggi, essendo ottenuto in modo del tutto ecologico e rappresenta a meraviglia una nuova tendenza nella moda.

Un’invenzione originale, per contenere gli sprechi e puntare al “recupero” nel contesto aziendale, ha permesso a Donato Mercadante, pugliese, il quale si è distinto nella categoria “Fare rete”. Il giovane, in collaborazione con il laboratorio Pecore Attive ha creato pantofole, gomitoli colorati, porta vasetti e una montatura per occhiali da vista, all’ultimo grido e disponibile in colori diversi. Dalla sinergia tra Pecore Attive e Masseria la Calcara, l’azienda agricola di Donato, sono nati gli occhiali tattili, un modo per valorizzare la lana prodotta sul territorio.
La Puglia è ancora protagonista, stavolta nella sezione “Agry you”, grazie a Fabiana Fassi e alla sua idea di co-living contadino, ossia la coabitazione di diversi gruppi sociali provenienti da più parti del mondo nella stessa comunità. Nata come comunità di recupero per tossicodipendenti e rinata per opera di cinque donne tornate al sud guidate da Fabiana, l’azienda oggi produce zafferano, tisane di canapa e altre erbe officinali e si sta dedicando al recupero di albicocca locale, oltre a essere punto di riferimento per persone diverse che condividono interessi e progetti in campo agricolo. Co-living significa anche scambio, non solo di oggetti ma anche di tradizioni e culture.

Salendo in Abruzzo, Emanuele Grima trionfa per la categoria “Impresa 2. terra” con l’invenzione del sale spray aromatizzato, un distillato liquido salato in spray che, attraverso un processo di estrazione di vegetali rigorosamente aziendali, permette contemporaneamente sia di salare che di aromatizzare in modo pratico ed elegante. Peculiarità di questo prodotto è il basso contenuto di sodio rispetto al resto dei comuni sali in grani, mentre la natura iposodica e nutraceutici (a basso contenuto di sodio) e le elevate capacità antiossidanti, antitumorali e antidegenerative degli oli lavorati in laboratorio ne rappresentano punti di forza inequivocabili. L’olio essenziale che compone la boccetta di sale spray, non è quello comunemente noto che si ottiene per estrazione, cioè facendo macerare l’erba aromatica nell’olio. Ma è quello che secerne la pianta stessa, ottenuto per distillazione per una vita olfattiva molto lunga. Spruzzandolo sui piatti si ottiene il profumo del pepe, o del rosmarino o della spezia con cui si preferisce condire e la giusta sapidità al palato, ma con il 70% di sale in meno.

Davide Busca rappresenta, invece, al meglio l’imprenditoria giovanile ligure, conquistando il meritato riconoscimento per la categoria “Campagna Amica” con il primo take away marino salvaspreco a Savona. I piatti caratterizzanti la cucina ligure consumati a bordo di una barca, anche in aperitivi, così da valorizzare le tradizioni gastronomiche più note della Liguria, aventi un ingrediente in comune: il mare. Hamburger di pesce, frittura mista in cono e ancora: bottarghe, salatura di acciughe e, ultima chicca, insaccati di pesce, tutti proposti come finger food, direttamente sulla barca.

Per la sezione “Crea”, infine, l’Oscar Green è andato a Stefano Chiesa, della Lombardia, il quale ha creato la prima vernice per imballaggi alimentari. L’impianto estrae la cutina da bucce di pomodoro prodotto in azienda, trasformandolo in vernice per scatole metalliche destinate all’alimentazione, in sostituzione delle vernici sintetiche. Da oggi le latte quindi potranno essere verniciate all’interno con elementi naturali non più con la chimica. Si tratta di un bioresina naturale ricavata appunto dalla cutina, una sostanza che qui viene estratta dal pomodoro. Stefano ha saputo, con tenacia, dare anima al suo desiderio, ossia mettere su un impianto semindustriale per estrarre questa vernice e una latta contenente un prodotto esclusivamente naturale, senza aggiunti di elementi chimici.

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