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Diocesi / Candelora. La forza che viene dalla presenza religiosa, luce che arde, offerta di sé a Dio

La famiglia religiosa cresce nella Diocesi di Alife-Caiazzo. In occasione della Candelora in cui la Chiesa celebra la vita consacrata, il "grazie" del Vescovo Di Cerbo agli uomini e alle donne che hanno scelto Dio totalmente e che offrono la loro missione in questo territorio

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Festa della Presentazione al tempio: non un momento di sole candele ma di luce vera, di offerta, di doni, di attesa. “Festa in cui la Chiesa ci chiama a ringraziare il Signore per il dono della vita consacrata, e chiedere nuove vocazioni sacerdotali, in particolare religiose”.
Con gratitudine e riconoscenza Mons. Valentino Di Cerbo ha parlato nella celebrazione della candelora, incontrando i religiosi e le religiose presenti in Diocesi nella messa presso la chiesa di San Benedetto a Piedimonte Matese.
Come ha ricordato il Vescovo, si tratta di una celebrazione particolarmente sentita sul territorio per il legame profondo che esso nei lunghi anni ha avuto con la presenza religiosa, soffrendo il lento sparire di queste feconde realtà di spiritualità e di fede.
Dati rivisitati negli ultimi tempi, con grande gioia per tutti, con l’arrivo a Piedimonte di una nuova famiglia di suore Salesie (una comunità è già presente ad Alvignano) “in risposta all’appello di Papa Francesco ad essere Chiesa in uscita per evangelizzare”; e il “sorprendente arrivo delle monache Adoratrici perpetue che si sono innestate nell’antico albero delle Adoratrici del SS. Sacramento. Per questa inversione di tendenza dobbiamo essere grati al Signore che ci vuole bene e ci resta accanto”.

La verità e la bellezza di questa festa parte da un momento significativo della vita di Maria e Giuseppe che in osservanza della legge di Mosè, presentano Gesù al tempio, offrono al Signore la loro primizia, per affermare il primato di Dio: la vita religiosa è il segno concreto di questo primato, è la conferma che Dio è tutto, a Dio tutto si deve.
Sguardo rivolto alla famiglia religiosa della Diocesi, ma amorevolmente posato su tutti i fedeli da parte del Vescovo pronto a chiedere: nel nostro cuore, Dio viene davvero prima di tutto? O contano solo le aspirazioni personali? O conta solo il compiacimento degli altri?
Sempre con il cuore attento alla Parola di Dio, il vescovo Valentino ha parlato come ai religiosi e alle religiose, come ai suoi più cari, gli indispensabili custodi della preghiera, ponendo il parallelo tra la famiglia di Nazaret al tempio e la loro vita.
All’offerta delle primizie, di ciò che è il meglio, dunque la vita – di ciascun uomo o donna che sceglie Dio in totalità, si associa in questa giornata l’immagine della luce “che arde – ha proseguito Mons. Di Cerbo – perchè consuma una parte di sé, perchè c’è la passione per il Signore…” e lo spirito dell’attesa: atteggiamento proprio di chi aspira ad incontrare il Signore, non l’appagante consenso del mondo.
E il cantico di Simeone nel vangelo di Luca proclamato in questa giornata ben dice l’atteggiamento dell’uomo sazio di vita, che ha atteso e al quale il Signore è andato incontro (“Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace…” Lc).
Una preghiera particolare, un invito, il Vescovo li ha rivolti a loro, i religiosi presenti in Diocesi; un appello ad essere testimoni fedeli ed eternamente innamorati del Signore. “Fateci sognare; diteci con la vostra vita che è possibile il primato di Dio; diteci con la vostra vita chi è Gesù (…). Grazie di tutto quello che siete e fate; grazie per la vostra presenza che ci ricorda che Gesù, anche se a volte ci distraiamo, cammina con noi…”.

Al termine della celebrazione, Padre Gennaro Russo, presso la comunità francescana di Santa Maria Occorrevole e coordinatore di tutti i religiosi diocesani ha manifestato parole di gratitudine al Vescovo assicurando la preghiera e la presenza, la vicinanza e l’affetto per questa Diocesi accogliente e benevola nei confronti degli uomini e delle donne che hanno scelto di donare totalmente la propria vita al Signore.

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