È stata una vera e propria battaglia che si chiude con l’esito voluto dalla comunità: niente impianto di compostaggio e niente valanga di rifiuti organici nel comune di Ailano. Si è conclusa così, si spera, la vicenda legata alla possibile realizzazione di una struttura per lo smaltimento dei rifiuti organici, provenienti da molti comuni della Campania, scarti che sarebbero giunti a tonnellate nel piccolo paesello del casertano. Il progetto era stato approvato e indirizzato in un’area PIP, successivamente dichiarata immune a questo genere di strutture grazie alla Legge Oliviero (L.R. n° 14/2016): si è trattato insomma di una sorta di equivoco legislativo che ha giustamente portato all’annullamento del decreto legge che abilitava l’edificazione dell’impianto (D. n°183 del 2017).
Nelle scorse settimane, per dare ancora più voce alla situazione, è nato un comitato, rappresentato da Francesco D’Orsi (in qualità di presidente) e da tutti coloro che volessero sottoscrivere il proprio dissenso all’impianto, chiedendo la revoca del decreto. Il comitato per il NO, sostenuto anche dal comune di Raviscanina, adiacente ad Ailano, ha costantemente posto in piazza un gazebo per effettuare la raccolta firme, alla quale hanno aderito in molti. Nella giornata di Venerdì 2 Febbraio lo stesso comitato ha trasmesso un comunicato stampa, nel quale si evince che nonostante la revoca del decreto ottenuta dal comune di Ailano, la raccolta firme sarebbe continuata e probabilmente epilogata con un incontro pubblico, tenutosi Domenica 4 febbraio in Piazza Regina Margherita. Le ragioni di questa scelta lasciano però trapelare dell’altro e tutto il buon lavoro svolto fino ad ora, potrebbe dissolversi inesorabilmente. Quella che inizialmente nasceva come una protesta genuina, sostenuta dalle rappresentanze politiche locali (Vincenzo Lanzone, sindaco di Ailano e Anastasio Napoletano, sindaco di Raviscanina) e raccoglieva il parere di tutti coloro che avevano un obiettivo concreto comune, diventa improvvisamente ragione insensata di divisione.
La scialba diatriba politica che incombeva e che nei nostri comuni appare troppo spesso, pare ripresentarsi, e lo si può percepire anche dai toni accesi che il sindaco Lanzone ha assunto con le sue parole in un post su Facebook: “Dovevamo essere tutti felici e contenti e invece…”