Home Arte e Cultura Addio a Stephen Hawking, l’astrofisico malato di SLA

Addio a Stephen Hawking, l’astrofisico malato di SLA

Noto per le sue teorie sui buchi neri e sull’origine dell’universo, muore a Cambridge all’età di 76 anni. Una vita passata in sedia a rotelle ma ricca di tenacia e ricerca

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Stephen Hawking è volato al cielo. Quel cielo pieno di stelle che lui stesso ha inteso come essenza della sua vita, studiandolo ogni giorno e scoprendone i segreti e le bellezze. Si è spento nella sua casa a Cambridge, questa mattina, all’età di 76 anni, a causa della sua longeva malattia. “Ogni cosa è cambiata: quando hai di fronte l’eventualità di una morte precoce, realizzi tutte le cose che vorresti fare e che la vita deve essere vissuta a pieno”. Commentava così Hawking quando scoprì di essere affetto da una grave forma di SLA, evidenziando nel corso della sua vita l’importanza dello studio e della divulgazione scientifica.

Nato a Oxford l’8 gennaio 1942 (esattamente 300 anni dopo la morte di Galileo Galilei, come ha sempre tenuto a precisare) Hawking ha sempre descritto se stesso come un bambino disordinato e svogliato, tanto che ha imparato a leggere solo all’età di 8 anni, quando le cose hanno preso una piega diversa a causa della malattia. L’universo aveva da sempre esercitato su di lui un enorme fascino e nel 1963 questa passione lo aveva portato all’università di Cambridge. Grazie a lui i buchi neri hanno smesso di essere un’ipotesi fantasiosa, dimostrando anzi che emettono radiazione (detta proprio di Hawking). Le sue ricerche hanno poi permesso di confermare la teoria del Big Bang, l’esplosione dalla quale sarebbe nato l’universo. Dagli anni ’70 aveva cominciato a lavorare sulla possibilità di integrare le due grandi teorie della fisica contemporanea: la teoria della relatività di Einstein e la meccanica quantistica. Le sognava riunite nella “teoria del tutto”, che nel 2014 ha ispirato il film di James Marsh dedicato a Hawking e basato sulla biografia scritta dalla moglie. Hawking, nonostante la progressiva impossibilità a parlare, comunicava attraverso uno speciale apparecchio che faceva apparire i suoi pensieri su uno schermo, riproducendoli successivamente a voce, tramite un software avanzato. Da sempre ha affermato di essere ateo e di non credere nell’esistenza di Dio, pur rispettando chi lo facesse, sostenendo e dimostrando teorie secondo le quali l’Universo si è autocreato, dunque senza alcun “aiuto” divino.

Nel Dicembre del 2016 Hawking ha incontrato Papa Francesco, in occasione della Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze: i due hanno parlato riguardo l’impatto che le scoperte scientifiche hanno avuto sulla società umana, con pochi punti di accordo, ma sostenendo all’unanimità che gli uomini reagiscono per cercare il bene comune, per rigenerarsi con solidarietà e responsabilità.

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