Home Territorio Alvignano. L’ultimo saluto a Mimmo Pedone, “oltre la morte resta l’amore”

Alvignano. L’ultimo saluto a Mimmo Pedone, “oltre la morte resta l’amore”

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C’erano tutti intorno alla sua bara, per l’ultimo saluto. In tanti a sperare che la scena di queste ore fosse solo un brutto sogno, in tanti a voler riavvolgere la pellicola e tornare indietro per fare in modo che tutto questo non accadesse.
La chiesa di San Sebastiano ha accolto la salma di Mimmo Pedone, il 44enne morto improvvisamente nella notte tra venerdì e sabato al termine della giornata di lavoro nel suo bar.
Tragico evento che in poche ore ha fatto il giro del paese complice l’immediatezza della rete che tramite social ha “riunito” un intero paese intorno al sorriso di Mimmo.
Rincorrersi di emozioni e di ricordi, di dolore e incredulità, di rabbia e sconcerto di fronte a ciò che ha ferito così profondamente la comunità alvignanese: messaggi e foto che si sono rincorsi e che continuano su facebook per manifestare l’affetto al caro Mimmo.
Il suo bar – crocevia geografico del paese e crocevia di incontri di confronti e chiacchiere per tutti, di soste necessarie o d’occasione, – ha fatto di lui la persona essenziale in quel luogo pubblico: sobrio, discreto, sorridente, rispettoso, uomo delle parole necessarie, caro agli amici e alla famiglia in cui padre e madre ci hanno messo il cuore e il tempo per l’educazione e l’irreprensibilità dei propri figli.
Ora ha portato con sé i suoi doni migliori, ma al tempo stesso li lascia in eredità a chi resta: la pazienza, la docilità, la capacità di attendere, la fedeltà agli amici, le scorribande da ragazzo che accendono e ravvivano l’adolescenza di tanti, l’amore per il calcio, e anche i suoi “spigoli” (quelli che in fondo ci fanno diversi gli uni dagli altri).
Troppe lacrime in chiesa, e tante ancora che ne verranno perché una morte non si accetta facilmente, non si misura con la ragione e il sentimento dell’uomo. “Non doveva accadere” sono le parole che rimbalzano…eppure è successo.
Resta la certezza dell’amore scambiato e vissuto con lui, come ha ricordato il parroco don Stefano Pastore durante l’omelia. Resta il bagaglio di relazioni, il legame, gli affetti che vincono l’eternità e ogni dolore terreno. Resta la certezza dell’amore che si è provato e ancora si prova. Resta saldo il legame tra lui che ha lasciato la vita terrena e chi è rimasto.
Resta una necessità: quella di sostenere la famiglia con lo stesso sorriso che era di Mimmo.
Al termine della celebrazione, presente anche don Pasquale Rubino e il diacono Raffaele Fazzone, l’affetto di amici e conoscenti attraverso parole commosse e sincere per dire a questo amico il “grazie” e chiedere a lui, ora davanti a Dio, di pregare “per noi”.
Venerdì 23, alle 18.00 nella chiesa di San Sebastiano sarà celebrata la messa del “settimo”.

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