Home Territorio Alife, un buco economico di oltre 15milioni di euro. Ecco la Delibera

Alife, un buco economico di oltre 15milioni di euro. Ecco la Delibera

Lo scorso 17 maggio, il Commissario straordinario, dott.ssa Anna Manganelli, ha approvato il rendiconto del 2016. Confermato lo stato di crisi economica del Comune

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15milioni e mezzo di euro, è questo l’importo del disavanzo  che emerge dal rendiconto 2016 approvato dal Commissario prefettizio, Anna Manganelli, lo scorso 17 maggio.
A questo punto anche la campagna elettorale dei 4 candidati sindaci dovrà mettere questo dato inconfutabile che certifica lo stato comatoso delle casse comunali al 31 dicembre 2016, al centro della discussione politica.
Una cifra talmente grande che raddoppia i 7 milioni e mezzo di euro che erano stati in un primo tempo quantificati quando l’amministrazione Cirioli approvò la dichiarazione di dissesto nell’aprile 2017. Un importo che non è solo un dato tecnico, finanziario, ma ci pone anche domande morali, etiche sul perché e come si sia arrivati a tanto.

Cattive risposte degli amministratori? Pretese ingiustificate di cittadini e imprese?

È il momento di analizzare per capire e correggere non solo i numeri ma anche e soprattutto i comportamenti personali degli alifani.

La delibera che approva gli oltre 15 milioni di debito dell’ente comunale, sottoscritta dalla Manganelli, dal segretario comunale Ambrosanio, dal responsabile finanziario Fattore e dal revisore Raffaele, si riferisce all’ultimo bilancio approvato, appunto quello del 2016 e si compone di 3 parti: il conto del bilancio, il conto economico e lo stato patrimoniale. (SCARICA IL DOCUMENTO dall’albo pretorio del Comune di Alife)

Il dettaglio
Analizzando il risultato di amministrazione, riepilogo della gestione 2016, sommata agli anni precedenti, ne viene fuori un debito che impegnerà per anni le future generazioni. Il primo dato è riferito alla difficile se non dubbia esazione di crediti vantati dal comune per oltre 3milioni di euro.
Oltre 7milioni riguardano il debito contratto per la maxi anticipazione straordinaria di liquidità che vincola le amministrazioni future, non solo a non poter spendere avanzi nel caso se ne verificassero, ma a restituire quanto ricevuto a titolo di prestito.
Si continua con il ripiano di perdite di società partecipate, per passare agli oltre 750mila di contenziosi in atto ai quali non sembrano essere stati aggiunti gli altri 2milioni definanziati dalla Regione Campania per la nota vicenda giudiziaria del Museo di Alife, come affermato da Cirioli nel suo primo comizio.
Otre 3.700mila, come si legge in delibera, sono le richieste protocollate all’ente che non trovano riscontro nella contabilità dell’ente.

Poi le somme vincolate, quindi a questo punto l’indisponibilità di liquidità che va restituita nell’immediato alla Cassa Depositi e Prestiti.

A tutto ciò, ovviamente, bisogna aggiungere i 5.571mila di residui passivi che dovrà pagare l’Osl (Organo straordinario di liquidazione) in aggiunta alle richieste pervenute che ad oggi sembrano attestarsi sui 2.500.000,00.

Ciò che conferma lo stato di crisi economica dell’Ente è il certificato dei parametri di deficitarietà, di gran lunga superiori a 4 sui 10 valori previsti dalla norma (a pagina 7 della Delibera già allegata sopra o nell’ultima foto in basso) che fanno sì che il Comune di Alife sia certificato quale Ente strutturalmente deficitario, come del resto attesta lo stesso revisore nella sua relazione accompagnatoria.

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