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VIDEO / Piedimonte ha ricordato i suoi eroi, i giovani della Grande Guerra

La memoria attraverso le pagine del libro del prof. Raffaele Civitillo

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Noemi Riccitelli – Si sono conclusi appena ieri gli eventi che la città di Piedimonte Matese ha organizzato per il centenario dalla fine della Grande Guerra.
Le celebrazioni hanno regalato ai partecipanti momenti di riflessione e raccoglimento, ma anche sincera emozione, nel segno della memoria.
Tra questi momenti, c’è sicuramente quello della presentazione del libro del prof. Raffaele Civitillo, “Centenario della Prima Guerra Mondiale dei Combattenti a Piedimonte Matese 4 novembre 1918- 4 novembre 2018”, avvenuta lunedì 5 novembre presso la Biblioteca Comunale di Piedimonte (video a cura di Fernando Occhibove).
L’autore del libro, il prof. Civitillo, è il primo Presidente dell’Associazione Combattenti e Reduci della città a non aver vissuto da militare gli eventi bellici del secolo scorso.
Nonostante ciò, il presidente porta avanti il suo ruolo con dedizione, nella convinzione che sia necessario, oggi più che mai, trasmettere conoscenza e memoria alla comunità.
Il suo libro, quindi, è un ricordo non solo della guerra, seppur vissuta indirettamente tramite il racconto del padre, ma soprattutto dei tanti giovani che vi hanno preso parte, coraggiosamente, a soli 18 anni.
Sono i “ragazzi del ‘99”, cui è dedicata una sezione del libro, tra cui molti nostri illustri concittadini. Tra questi, il prof. Civitillo menziona con commozione suo padre, Luigi Civitillo ma ancora, Federico Lupoli, Alessandro Porcelli e il generale Giuseppe Petella.
Il libro ripercorre inoltre la storia della sezione Combattenti e Reduci della nostra città, un focus particolare sulla guerra “di trincea”, così come una menzione particolare ai combattenti del luogo decorati e insigniti di particolari riconoscimenti.
Il racconto del prof. Civitillo è stato accompagnato dalle parole di tre storici locali, Costantino Leuci, Giuseppe Castrillo e Armando Pepe, i quali hanno sviluppato tre tematiche che hanno condotto i partecipanti sui sentieri della storia, tra passato e presente.

Il prof. Pepe ha definito il suo intervento lungo la doppia trama della storia nazionale e locale, soffermandosi su particolari episodi e personaggi del Matese, nel primo ventennio del ‘900.
I prof. Leuci e Castrillo, in particolare, hanno riflettuto sulle ragioni della guerra, le tendenze e le disposizioni dell’uomo che hanno condotto ai conflitti, sollevando un interrogativo, ma anche una risposta, che possa essere un augurio: l’uomo ha davvero bisogno della guerra?
Finché ci sarà il coraggio di opporsi a visioni distorte della società e alle menzogne, forse i conflitti potranno essere davvero un orribile ricordo.

 

 

 

 

 

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