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Piedimonte Matese, riprende la raccolta dell’umido. Braccio di ferro “milionario” tra Comune e ditte appaltatrici

Il mancato pagamento degli stipendi da parte della ditta Termotetti aveva acuito la situazione: umido lasciato in strada e contenziosi "alle stelle" tra il Comune e gli appaltatori. Per il momento le casse comunali si assicurano l'incasso della fideiussione

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Una penale da 800.000 euro e l’escussione (incasso) della fideiussione, per circa 400.000 euro, contratta a garanzia del contratto di appalto del servizio integrato dei rifiuti con il sistema del porta a porta.

Sviluppi notevoli, sul piano tecnico-amministrativo, nella vicenda della gestione dei rifiuti e del braccio di ferro tra comune di Piedimonte Matese ed impresa/gestore che non hanno raggiunto un accordo per il pagamento delle mensilità ed indennità aggiuntive ai 26 operai del cantiere.

I provvedimenti sono stati adottati dalla responsabile del settore, Renata Tecchia, prima delle sue dimissioni (anzi ne sono gli ultimi atti di rilievo) in applicazione del contratto di appalto stipulato con la Termottetti sas nel 2015 ed alla subentrante Nova Ecology(da fine agosto): per entrambe determinante è, rispettivamente, il recesso dalla piattaforma contrattuale (pendente l’appello al consiglio di stato presentato dalla prefettura che ha impugnato la sentenza favorevole – in primo grado – all’impresa matesina ma ora all’attenzione del secondo  grado) e la mancata iscrizione della nuova impresa dopo il cambio societario nella cosiddetta white list .

Il servizio è ripreso con il ritiro della frazione umida ed il recupero – già due giorni fa – dei rifiuti che erano rimasti fermi a causa della protesta per il mancato pagamento degli stipendi.

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