Home Chiesa e Diocesi “Innamorato di questa terra come padre e Pastore”. Auguri al vescovo Valentino

“Innamorato di questa terra come padre e Pastore”. Auguri al vescovo Valentino

Nel giorno di San Valentino il ricordo che "un onomastico ti inserisce in una storia di relazioni e affetti"

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Foto di repertorio

San Valentino, nella Diocesi di Alife-Caiazzo, vuole non solo un ricordo e una preghiera particolare per i fidanzati e gli innamorati come da la tradizione, ma una preghiera in più per il suo Vescovo. Mons. Di Cerbo, che porta il nome del vescovo martire che la Chiesa ricorda in questa ricorrenza.
Giornata che nella Curia diocesana è iniziata con la preghiera: direttori di uffici e collaboratori hanno condiviso, con il vescovo Valentino, la celebrazione eucaristica perchè come egli stesso ha pronunciato “l’Eucarestia è il momento bello che il Signore ci offre donandoci la possibilità di passare al noi e abbandonando le nostre tentazioni individualistiche per costruire l’umanità che Dio vuole sul modello dell’unità e della condivisione che vivono il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo”.

Condividere con i collaboratori della Curia il lavoro, il tempo e la preghiera è la bella abitudine che da qualche tempo coinvolge chi frequenta gli uffici dove quotidianamente si porta avanti il lavoro pastorale e amministrativo dell’intera Diocesi di Alife-Caiazzo. Stamattina reunion d’eccezione per la festa onomastica del Pastore con la messa (nelle foto in basso) celebrata nella Cappella del Seminario: “i regali più grandi, la ricchezza più vera sono le persone. Voi, siete i miei regali” così il Vescovo per manifestare la gratitudine per il momento che si è voluto condividere insieme a lui.

“Un onomastico ti relaziona…ti fa capire che siamo circondati da tanto affetto, soprattutto dal Cielo, come dai martiri di cui portiamo il nome. Seguire un santo è sprigionare dalla nostra vita il meglio: a loro dobbiamo il merito di far brillare la nostra umanità”.
Festeggiare un onomastico, occasione per ritornare alle origini, al significato della propria presenza in famiglia e tra le persone: “Un nome ti mette in relazione con la tua famiglia e ti inserisce in una storia di affetti, di relazioni, di persone che con te hanno gioito… E poi ancora nella rete di amicizie e di persone che hai incontrato nella vita. Celebrare un onomastico è celebrare tutta questa grazia che ti è stata donata…
E in questa data, che ti permette di fare sintesi di tutto ciò, scopri che non sei da solo, ma che la nostra vita è relazione…”.
Parlare di sé, partire da una ricorrenza personale è stata l’occasione per il Vescovo per tornare a parlare di Chiesa, di famiglia che insieme si riscopre una sul modello della Trinità.
Riferimento alla tradizione, alla festa degli innamorati di cui il vescovo martire Valentino è il santo protettore. Mons. Di Cerbo ha invitato a pregare per la fedeltà della coppia perchè, soprattutto per coloro che si sono promessi fedeltà davanti al Signore “perchè la loro vita sia bella…”.

Al termine della Celebrazione, a nome dei presenti gli auguri espressi da don Antonio Di Lorenzo, direttore dell’Ufficio liturgico che ha richiamato lo stile con cui Mons. Di Cerbo è giunto in questa Diocesi e con cui lavora e serve ogni giorno, “innamorato di questa terra che come padre e Pastore le è stata affidata”.
Ha proseguito, “siamo qui intorno a lei per dire che siamo in relazione, per dire che insieme a lei lavoriamo per la Chiesa”.
Il riconoscimento dell’essere famiglia riunita nel servizio alla Comunità si è unito ad una preghiera particolare cioè l’affidamento a san Valentino, ai patroni diocesani Sisto e Stefano, “in particolare la affidiamo ai nostri santi vescovi, Santo Stefano Menecillo e San Ferdinando d’Aragona, come figlio e come padre nella Chiesa”.

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