2. Valle del Torano, l’imbocco infernale.
Stretta in un roccioso abbraccio

di Salvatore Signore

Per l'”Inferno”? Alla Sorgente, sempre dritto! Titolo di un film horror? No, pure e semplici indicazioni! Il tono è ovviamente scherzoso, ma perfettamente idoneo ad indirizzare l’impavido camminatore ansioso di incunearsi tra i selci dell’ammaliante Valle dell’Inferno: stretta in un roccioso abbraccio e con gli occhi a cercare scorci azzurri per finire ad osservare lastroni grigi le cui punte (pintime) quasi si chiudono (jonte).
Partenza da piazza Sorgente (Piedimonte Matese) col primo tratto semplice come ad affiancare e salutare il Torano prima del suo tuffo sotterraneo. La capacità di orientamento è vigile, ma non in stato di allerta e l’indirizzo ben noto come lo è il corso d’acqua che scorre. Dopo le prime lievi impennate segue un cambio repentino di panorami, l’ambiente muta fino all’elevazione imperiosa delle pareti laterali ed il Matese schiude le porte mostrando ciò che più gli aggrada: acqua zampillante (nei periodi di piena) e massi talvolta pizzuti impongono di passare allo stato di allerta massima con rischio scivolamento elevato e pericoli provenienti anche dall’alto. Le cadute franose sono una caratteristica scontata e spesso sottovalutata di questo luogo, non è raro infatti udire sinistri tonfi che segnalano distintamente il cedimento di pietre o rami ormai secchi.

La natura, però, ha scelto di porre ulteriori barriere come a voler dimostrare che le difficoltà non smettono mai di palesarsi: il Malopasso (o Malepasso) oggi quasi privo dei cavi d’acciaio che un tempo ne favorivano la scalata si presenta con appigli naturali che portano gradualmente allo scollinamento con passaggi impervi tra spuntoni e brecce. L’arrivo a valle Orsara si concretizza in meno di 5 km con un dislivello minimo e l’abbeveratoio (ndr) all’ombra rappresenta un valido punto di ritrovo. La valle del Torano è un percorso seducente ma non praticabile da chiunque, è alta la probabilità (in questo periodo) di dover attraversare punti d’acqua profondi anche 50 cm, quindi, oltre a sconsigliarne l’esplorazione a persone con scarsa preparazione tecnica e fisica, si ricorda di aggiungere all’attrezzatura minima (zaino, acqua, scarpe tecniche impermeabili) obbligatoriamente un casco tecnico da montagna nonché un valido ricambio completo d’abbigliamento.

Zaino, scorta d’acqua e scarpe tecniche ben allacciate SEMPRE!

 

 

 

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