Il dissesto finanziario del Comune di Alife procede il suo regolare corso.
Il processo di risanamento delle casse dell’Ente, avviato nel 2017, deve seguire il naturale iter secondo i tempi e il passo guidato dal Ministero dell’Interno chiamato al controllo diretto della normale amministrazione.
Una delle tappe obbligate di questo percorso, così come impone la Legge, è stato l’aver portato in consiglio comunale, nella seduta di sabato scorso, il bilancio stabilmente riequilibrato, costruito sul previsionale 2017-2019 approvato dal Commissario con poteri di Consiglio Comunale; dalla Delibera del Commissario sulla riduzione del personale; da due variazioni (sempre al bilancio, apportate dal Commissario) e da una variazione espressa dall’attuale Consiglio comunale. Ma con ritardo rispetto alle attese.
Il voto ha avuto esito positivo ma con il solo appoggio della maggioranza; astenuti invece i gruppi di opposizione Uniti per Alife, L’elefante – C’è un’altra Alife, e Alife libera (gruppo indipendente).
Frizioni in aula contro il sindaco e la sua maggioranza accusati dal consigliere Enzo Guadagno (L’elefante) di inadempienze amministrative e inopportune appropriazione di meriti circa l’azione portata in aula per il voto: “L’attuale Giunta – questo l’intervento di Guadagno – non avendo alcun merito nella predisposizione dell’atto, nel presentare la proposta di Bilancio operata dalla gestione commissariale ed integrata con le prescrizioni del Ministero dell’Interno, avrebbe dovuto, quantomeno rispettare le modalità stabilite dalla legge nella presentazione di tutti i documenti relativi alla deliberazione in Consiglio Comunale. Di fronte ad un tema così importante la Giunta comunale arriva nuovamente impreparata e senza porre la dovuta attenzione ad un passaggio così delicato dell’attività amministrativa”. Denuncia infatti la mancanza del parere del revisore dei Conti, che pur in un atto supervisionato dal Ministero, necessita di tale parere, pena la sua illegittimità.
E polemiche anche sulla mancata consultazione dei documenti da parte dei Consiglieri mentre il TUEL “prevede che (gli stessi, ndr) abbiano a disposizione il materiale almeno 10 giorni prima della sua approvazione”: così ha tuonato anche l’opposizione di Salvatore Cirioli (Uniti per Alife), denunciando in merito a questa seduta pubblica “errori formali” e “sostanziali”.
Polemica cui ha replicato a distanza di qualche ora direttamente il gruppo Rinascita alifana del sindaco Maria Luisa Di Tommaso, con un comunicato, richiamando la regolarità (messa in discussione dalle opposizioni) degli atti e dei calcoli per mano del Revisore e della Segretaria comunale, ed esprimendo il malcontento per una collaborazione che da parte delle minoranze tarda ad arrivare: “Noi andremo dritti per la nostra strada, sperando che prima o poi anche l’opposizione si convinca a lavorare per i cittadini e non solo per creare problemi a questa Amministrazione che, vorrei ricordare, il dissesto lo ha ereditato insieme alle tante emergenze create dalla cattiva gestione
passata dell’Ente”, ha concluso la Di Tommaso.
Un dissesto ereditato senza dubbio da un passato di debiti e mala amministrazione accumulati negli anni: la maggioranza la intende quale pesante eredità; le opposizioni invece, chiedono in merito allo stato delle cose la regolarità dei processi amministrativi in fase di dissesto preannunciando nuovi scontri nelle prossime sedute consiliare, denunciano la “superficialità” del lavoro che il Sindaco e la Giunta stanno portando avanti.
Sulla maggioranza anche la polemica del gruppo indipendente formato da Alessandra Pasqualetti e Silvia Di Muccio (uscite dal gruppo del Sindaco) che dopo un’interrogazione sulla spesa per il personale e l’organizzazione degli uffici, oggetto del bilancio stabilmente riequilibrato, sono tornate a casa con l’amaro in bocca e la promessa della maggioranza “risponderemo al prossimo Consiglio”.
Un quesito “qual è l’attuale organizzazione della pianta organica dell’Ente se la spesa per i contratti è stata ridotta dal Ministero….?” che comunque unisce nella polemica anche il resto dell’opposizione.
Rischi grossi per il futuro quelli preannunciati dal gruppo Uniti per Alife: i mancati chiarimenti in questa fase di voto sulla spesa per il personale, sul recupero dell’evasione rischiano di allontanare la linea dei principi di legge in fase di dissesto dall’azione messa in campo da questa amministrazione.