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Da Alife a Roma per abbracciare Papa Francesco

Un gruppo di disabili e accompagnatori per partecipare all'udienza del Papa in Piazza San Pietro. Con loro il vescovo Valentino Di Cerbo e il parroco don Pasquale Rubino

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Sole, sorrisi e festa in Piazza San Pietro per un nutrito gruppo di alifani della parrocchia di Santa Maria Assunta (Cattedrale) che ieri ha partecipato all’udienza di Papa Francesco.
A promuovere l’iniziativa l’associazione Aniep (sede di Alife) guidata dal presidente Pietro Natale che ha manifestato al vescovo Mons. Valentino Di Cerbo la volontà di portare al Santo Padre un gruppo di disabili della Città.
La partecipazione si è poi estesa a numerosi altri e in particolare ai membri del Circolo della Terza Età accompagnati dal presidente Francesco Montalbano.
I pellegrini, guidati dal parroco don Pasquale Rubino, hanno raggiunto Roma dove ad attenderli c’era lo stesso Vescovo Di Cerbo e poi partecipato tutti insieme all’incontro con il Santo Padre.

“Un’esperienza unica, straordinaria, che porterò sempre con me nel cuore”, le parole di Pietro Natale (nelle foto in alto) che insieme ad altri disabili in sedia a rotelle ha potuto abbracciare personalmente Papa Francesco, al termine dell’udienza, e rivolgergli più di qualche parola.
“Io che ho avuto già tanto nella vita, gli ho chiesto di pregare per la mia famiglia e in particolare mia mamma. E Papa Francesco l’ha abbracciata e pregato in silenzio accanto a lei per qualche minuto”. Testimonianza forte, che si carica di emozione, ma soprattutto di un grande insegnamento: la gratitudine alla Vita di chi non può camminare, di chi non conosce il vantaggio di una mobilità corporea integrale e agevole, ma si affida alla fede e all’amore delle persone che gli sono vicine.

La catechesi di Papa Francesco in Piazza San Pietro
“Il pane quotidiano, il perdono dei peccati, l’aiuto nella tentazione e la liberazione dal male”. Sta in queste richieste “la matrice di ogni preghiera cristiana – direi di ogni preghiera umana – che è sempre fatta, da una parte, di contemplazione di Dio, del suo mistero, della sua bellezza e bontà, e, dall’altra, di sincera e coraggiosa richiesta di quello che ci serve per vivere, e vivere bene”. Lo ha spiegato il Papa, che nella catechesi di ha incentrato la sua meditazione sulla prima delle sette invocazioni del Padre Nostro: “Sia santificato il tuo nome”.
“Nella sua semplicità, nella sua essenzialità, il Padre nostro educa chi lo prega a non moltiplicare parole vane, perché – come Gesù stesso dice – ‘il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate’”, ha spiegato Francesco, ricordando che “le domande del Padre nostro sono sette, facilmente divisibili in due sottogruppi. Le prime tre hanno al centro il ‘Tu’ di Dio Padre; le altre quattro hanno al centro il ‘noi’ e le nostre necessità umane”. Nella prima parte, ha commentato Francesco, “Gesù ci fa entrare nei suoi desideri, tutti rivolti al Padre: ‘sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà’; nella seconda è Lui che entra in noi e si fa interprete dei nostri bisogni: il pane quotidiano, il perdono dei peccati, l’aiuto nella tentazione e la liberazione dal male”. Nella prima udienza della stagione in piazza San Pietro, e non più in Aula Paolo VI, il Papa ha dato il benvenuto ai 10mila fedeli presenti con queste parole, pronunciate a braccio: “Sembra che l’inverno se ne stia andando, e perciò siamo tornati in piazza. Benvenuti in piazza!” (scarica il testo integrale di Papa Francesco).

 

1 COMMENTO

  1. Signore fa che questa giornata di santità’ , possa rimanere indelebile nei vostri cuori, e sia sostegno e serenità’ di ogni giorno, per tutta la vita

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