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Azione Cattolica, cristiani oltre le tristezze. A Santa Maria Occorrevole il ritiro di Quaresima

I giovani e i giovanissimi sono partiti da Piedimonte Matese e percorso a piedi il vecchio sentieri verso Monte Muto; all'arrivo l'incontro con gli adulti e l'incontro con il Vescovo. Poi la meditazione dell'Assistente unitario don Pasquale Rubino

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Gianluca De Vizio – Sì è svolto presso il santuario francescano di Santa Maria Occorrevole il ritiro spirituale unitario della azione cattolica diocesana dal titolo “Di generazione in generAzione”. 

Una giornata alla scoperta del proprio essere, delle proprie paure, delle proprie debolezze, in un clima di fraternità e silenzio. I giovani hanno raggiunto la meta del ritiro percorrendo a piedi l’antico sentiero che da Piedimonte Matese conduce fino a Monte Muto in un percorso a tappe in cui hanno “incontrato” e riflettutto su alcuni Santi di Azione Cattolica; una volta giunti al monte, si sono uniti agli adulti dell’Associazione per condividere il pranto e poi dare inizio al momento di spiritualità.
Il ritiro è iniziato con i saluti di Cinzia Brandi, presidente diocesano di Azione Cattolica e del Vescovo Valentino che anche in questa occasione non ha fatto mancare la sua presenza. Una meditazione quella tenuta dell’assistente spirituale unitario della Associazione Don Pasqualino Rubino, incentrata sul messaggio di Dio ad Abramo (Gen 15, 1-6) sulla necessità di credere, di affidarsi, di sperare.

Don Pasqualino ha avuto parole cariche di affetto e di stimolo per i giovani, esortandoli ad essere se stessi, a capire che nella vita i tempi dell’uomo non sono i tempi di Dio e che il buon cristiano è colui che sa attendere, colui che sa vivere nell’attesa. Stupenda l’immagine del guerriero descritta durante la meditazione: il cristiano è colui che è forte, è colui che va oltre, colui che sa che oltre gli incubi, oltre le tristezze, c’è un sole che splende. Al nostro fianco c’è sempre quell’amico che mai ci abbandona, che è un po la nostra ombra, che ci precede e ci segue nel sentiero della vita. 

Una meditazione che nel “cammino dei laici impegnati in Associazione (che da 150 anni è viva e presente al fianco della Chiesa e dei suoi Pastori) pone forte l’accento sulla disponibilità, sull’ascolto, sulla condivisione” le parole del presidente diocesano Cinzia Brandi. “In questo anno associativo siamo chiamati ad essere generatori di legami, di affetti, di reti e le parole di Don Pasqualino hanno rafforzato ancora di più il nostro pensiero e hanno motivato ancora di più il nostro agire. Essere laici impegnati allora significa essere come Abramo: in attesa della realizzazione del disegno grande che Dio ha per ciascuno di noi prepararci ad essere generatori. Essere Custodi di un Dono grande ed essere pronti a consegnarlo agli altri”.

Dopo la meditazione, ognuno ha avuto il tempo di riflettere su quanto detto e di poter confessarsi, di aprire il proprio cuore a Dio. Un momento di preghiera altrettanto intensa è stata la Via  Crucis percorsa con i padri francescani raggiungendo l’eremo del La solitudine, luogo di silenzio e raccoglimento. Al termine, la celebrazione eucaristica presso la chiesa di Santa Maria Occorrevole.

Una giornata particolare quella di domenica che ha visto gli adulti, i giovani e i giovanissimi di AC vivere e condividere insieme, numerosissimi, secondo lo stile che caratterizza l’Associazione, un breve tratto del cammino di conversione del cuore per accogliere Gesù che muore e risorge per darci la vita nuova. 

 

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