
Il territorio del Matese, sebbene non venga giustamente valorizzato, rimane ricco di storia e cultura, come testimoniano gli edifici antichi e le opere d’arte che esso custodisce. Gli studenti del Liceo Galileo Galilei, impegnati nel progetto Quia mirabilia fecit, (FSE Potenziamento dell’educazione al patrimonio culturale, artisti, paesaggistico “Quia mirabilia fescit”) hanno conosciuto, promosso e raccontato tali bellezze.
Sono state diverse le visite ai luoghi più significativi di Piedimonte Matese che le 5 classi coinvolte hanno condotto a seconda della specifità del proprio progetto. Dopo la visita al Museo civico “Raffaele Marrocco”, la classe IVB, dell’indirizzo scientifico, incaricata di documentare giornalisticamente l’intero progetto, si è recata nel centro storico della città per visitare le seguenti chiese: San Biagio, San Rocco e Santa Maria Maggiore. Queste chiese, nonostante le differenze per dimensioni e periodo di costruzione, forniscono pezzi importanti del puzzle storico e culturale del territorio, per certi aspetti unico. Come il caso della chiesa di San Biagio, unica nel suo genere, essendo completamente ricoperta di un ciclo completo di affreschi quattrocenteschi. In essa è possibile anche comprendere le tecniche dell’affresco, essendo visibili le diverse fasi di tenica e lavorazione pittorica.

Un’altra importante chiesa presente sul territorio è quella di San Rocco, in cui è stato rinvenuto, con il restauro post terremoto del 2013, un affresco cinquecentesco raffigurante una Madonna con Bambino e i Sant’Antonio Abate e San Donato vescovo.
Più grande rispetto alle altre due è la Basilica di Santa Maria Maggiore, una delle più importanti della diocesi di Alife-Caiazzo e di tutto l’Alto Casertano. Qui sono custodite numerose opere d’arte (tavole, tele, sculture…) e inoltre conserva le reliquie di San Marcellino prete e martire, patrono della città di Piedimonte. Con grande sorpresa, gli studenti della 4BS, hanno preso visione di uno scrigno contenente un gran numero di opere d’arte tra cui le firme di Luca Giordano e Paolo De Matteis a testimoniare il legame con la produzione artistica napoletana. A suscitare, con sorpresa, l’attenzione degli studenti e una serie di domande sul suo valore, il grande armadio-reliquiario che conserva centinaia di reliquie di Santi.
Più che una lezione di storia dell’arte, l’incontro tra la classe e il centro storico cittadino ha significato una presa di coscienza rispetto al territorio e alla sua antica identità artstica, da conoscere, custodire e promuovere.
A cura della classe 4BS