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VIDEO. Massimo D’Alema a Piedimonte Matese, il muro di Berlino 30 anni dopo

Rifuggire l'informazione della paura ma guardare la realtà con disincanto. L'ex premier del Governo italiano fa tappa nel Matese raccontando l'antico sogno di "Europa" e coniugandolo al futuro

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Armando Pepe –  Si è svolto a Piedimonte Matese, presso l’auditorium San Domenico, l’incontro con Massimo D’Alema, presidente della Fondazione Italianieuropei.
L’associazione Piedimonte Futura, presieduta da Gianfrancesco D’Andrea, ha organizzato l’evento, nato da un’idea di Emiliano Pepe.
Dopo un’introduzione del prof. Giovanni Cerchia, che ha delineato il periodo storico in cui si inserisce la caduta del Muro di Berlino (le cui circostanze interessano pure la Public History con la fiction Deutschland 86) ha preso la parola il Presidente Massimo D’Alema, con un discorso chiaro e puntuale.
Hanno centrato il segno le sue parole quando ha ricordato la visita a papa Giovanni Paolo II. Il Santo Padre, guardandolo negli occhi, gli disse: “Ho lottato da sempre contro i comunisti ma ora, caduta quell’ideologia, chi si batterà per gli umili?” e della confidenza resagli dall’ex Segretario generale del PCUS e premio Nobel per la pace Michail Gorbačëv sulla caduta del regime comunista in Russia: “Quel regime andava abbattuto, e solo un comunista poteva abbatterlo”.

D’Alema in un discorso durato più di un’ora ha toccato vari – e tutti interessanti – punti di geopolitica, parlando dei flussi migratori, della necessità di aprire le porte ad un’emigrazione qualificata, così come la stessa Conferenza Episcopale Italiana sostiene ufficialmente.

Secondo D’Alema bisogna a tutti i costi rifuggire da una disinformazione che gioca sulla paura ma guardare la realtà con disincanto e pragmatismo.
Dopo l’evento di Piedimonte Matese, il presidente proseguirà i suoi incontri internazionali, a fine mese sarà relatore in un convegno a Cambridge.

Video e foto Fernando Occhibove

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