15. Da Vallelunga a Monteroduni
Sulle “orme del carro”

di Salvatore Signore

A Vallelunga di Gallo Matese, così come in tutti i piccoli ed arroccati paeselli della zona, si respira aria di quiete. Questi sono i luoghi in cui risiede l’essenza del tanto decantato buon vivere e come nelle migliori tradizioni sedersi ed ascoltare gli anziani, i saggi del posto, arricchisce innegabilmente lo spirito. Ad ogni sentiero corrisponde una leggenda e qui abbondano entrambi, come ad esempio quella della femmina morta o in maniera meno cruda, la via della Principessa: da qui s’alza il cammino verso Peschio Rosso.

Tra pareti imponenti, i cui pericolosi balconi naturali meritano un avvicinamento assai cauto, lerici, faggi ed olmi stretti a formare un fitto bosco, si percorre un primo tratto accidentato che corre sicuro fino a toccare un altro punto di interesse, sul quale tuttora si dibatte al fine di condividere una comune intesa interpretativa: la pietra del carro o le orme del carro? Chi e come ha inciso le vistose “linee” sulla dirittura per Monteroduni? In questo specifico e panoramico punto, esattamente proiettati sulla forra del Peschio Rosso, s’impone una sosta lunga: in alto il bordeggiare dei rapaci; in basso i muri rossi. Escursione affrontabile, non pericolosa ma impegnativa, che si chiude in meno di 12 chilometri; consigliato il binocolo, sconsigliate deviazioni.

Zaino, scorta d’acqua e scarpe tecniche ben allacciate SEMPRE!

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